[Soci SLIP] Raspberry pi onion router

Luca De Villa Palù lucadvp a gmail.com
Gio 18 Feb 2016 09:38:02 CET


Ciao Alex, ho letto la guida di Adafruit e mi sembra che la cosa migliore
sia di seguire la guida così com'è, al limite puoi risparmiare materiali e
operazioni indicate come "optional".

Credo che un punto che può generare confusione, se non lo si è mai fatto
prima, sia accedere a terminale ed eseguire comandi da remoto via ssh o
console via USB/seriale.

Puoi semplificare la configurazione evitando di accedere da remoto avviando
il Raspi con schermo, mouse e tastiera collegati e quindi aprire un
terminale da ambiente grafico ed eseguire le operazioni indicate come da
guida.

Per quanto riguarda le considerazioni di Stefano, in effetti il Rasberry
non è vero "open hardware", ma credo che sia una buona " palestra" con
community e documentazione senza pari, su cui imparare un sacco di cose che
poi si possono portare su qualsiasi altra architettura.

Volendo, un super-smanettone può anche poi portare tutto quello che impara
su architettura GPL space-grade LEON che è completamente open:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/LEON
http://jorisvr.nl/leon3_linux.html

Buon divertimento!
Ldvp
Il 18/feb/2016 12:43 AM, "Stefano Careglio" <stefano.careglio a gmail.com> ha
scritto:

> Be smart & paranoid about your Tor usage
>
> Posso aggiungere anche ulteriori livelli di paranoia oltre quelli che
> la cara lady ada, aka limor fried (o limor taccisua come la chiamano a
> roma), per intenti commerciali si dimentica di citare: i micro
> BCM2835/6 non sono open hardware (ma uno confida che sui milioni di
> esemplari venduti in questi anni, una qualche "anomalia" rilevata,
> faccia accendere qualche lampadina sulle liste dei paranoici;
> eventualità di cui per ora non ho ancora letto (ma uno può altrettanto
> paranoicamente ancora immaginare che il proprio traffico internet sia
> filtrato)); poi raspbian, che seppur nasca dal molto free software
> debian os, non ne eredita la trasparenza, in quanto sviluppato
> esclusivamente all'interno della raspberrypi foundation; infine la
> quantità industriale di smalto per unghie e di solventi utilizzati per
> cambiarlo, come si può evincere dalle foto delle dita lady ada, porta
> al legittimo sospetto che le sostanze chimiche adoperate possano
> essere nocive e ve ne possa restare traccia nei prodotti venduti dalla
> medesima.
> Non vendendo comunque pane impastato a mano, l'ultima criticità resta
> trascurabile; mentre per la seconda il problema lo solleva il sito
> stesso di raspbian:
> https://www.raspbian.org/RaspbianImages
> infine per quanto riguarda l'hardware, la problematica all'interno
> della comunità di debian è già stata considerata:
> https://wiki.debian.org/FreedomBox/Hardware/RaspberryPi2
>
> La freedom box basata su debian originale
> (https://wiki.debian.org/it/FreedomBox ), comunque in grado di girare
> su rpi2, mi pare una strada più coerente da percorrere visto tra
> l'altro che offre le stesse funzionalità (se non qualcuna in più)
> della soluzione adafruit:
> https://wiki.debian.org/FreedomBox/Features
>
> In ogni caso resta un tema particolarmente interessante da approfondire.
>
>
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> https://liszt.softwareliberopinerolo.org/vecchiamlsoci/
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