Re: [Soci SLIP] Open Data e PPAA: perchè i formati proprietari sono "cattivi"

loredana llcfree a gmail.com
Mer 8 Feb 2012 13:51:01 CET


On 2/8/12, Alessandro Pasotti <apasotti a gmail.com> wrote:

> È la parola "standard" che è ambigua:
> ma il bello degli standard è che ce ne sono tanti :)

E' verissimo :) Neppure il formato di testo, senza qualifiche, si può
definire uno standard. QUALE testo?

> Scherzi a parte, è meglio parlare di formati "aperti", è meno ambiguo
> perché fa riferimento alla libera disponibilità di specifiche e ad una
> implementazione (open) di riferimento.

E' quello che cercavo di sottolineare. Quello che conta davvero, per i
dati, è che il formato sia documentato (aperto), in modo che tutti, in
particolare i cittadini che pagano i dati pubblici e le relative
elaborazioni con le tasse, siano in grado di usufruirne, a vario
titolo. I professionisti per sviluppare applicazioni, i cittadini
comuni almeno per trasparenza, che è l'unico vero antidoto, secondo
me, alla corruzione e alla vessazione diffuse. Il cittadino non deve
più pagare nessuno (e tantomeno multinazionali) per avere a
disposizione i dati che gli appartengono e che servono per il
funzionamento della società civile. Perchè li ha già pagati. Dovrebbe
invece cominciare a chieder conto di quanto li paga.

Loredana




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