censura? era Re: [Soci SLIP] access point completamente libero

loredana llcfree a gmail.com
Sab 22 Dic 2012 17:31:35 CET


On 12/22/12, Lucio Crusca <lucio a sulweb.org> wrote:
> In data sabato 22 dicembre 2012 11:40:56, loredana ha scritto:
>> Non credo che qui tu abbia ragione. Il sistema sarebbe fin troppo
>> fragile se bastasse un utente burlone, ma io non faccio nessuna fatica
>> ad immaginare come renderlo robusto. Che sia ll'opera, non c'è dubbio:
>> infatti basta anche solo un caso come quello successo ieri per
>> renderlo evidente.
>
> Forse evidente per te. Io non vedo proprio nulla, non sapendo come mai il
> messaggio sia finito nello spam non ho nessuna prova che qualcuno ce lo
> abbia
> messo a mano. Tu invece supponi che sia stato qualcuno, non ne hai la prova,
> ma vai avanti dando per scontato che la tua supposizione sia corretta e la
> chiami evidenza.

Perché delle ipotesi bisogna farle. Tu continui a dire che non c'è
nulla da fare e allora non servono nepure le ipotesi, ovviamente.
Altrimenti bisogna farne. Per scartarle, magari, ma il famoso "non c'è
nulla da fare", "non c'è nulla che si possa capire" è semplicemente un
atteggiamento non  mio e che sconsiglio. Non porta da nessuna parte.
Dire non mi interessa è lecito, dire non c'è niente da fare è un
giudizio generale a cui si fa in fretta a ribattere qualcosa da fare
c'è sempre (anzi, c'è tantissimo, da fare). Parlo di nuovo in
generale, qui.

>> Questo è quello che ci si ostina a non capire: una
>> volta capito davvero, ci si rimette a fare e a guardare chi fa cosa,
>> per capire. Magari ad orecchie tappate, per non farsi distrarre dal
>> tanto rumore. Non c'è verso di nascondere completamente le tracce di
>> un gesto :)
>
> Sempre assumendo che tale gesto ci sia stato, cosa che io non do per
> scontata.

Qui parte la coda di paglia. Io invece scrivevo in generale. Ogni
gesto lascia un segno e capendo questo, si capisce anche a cosa
badare. Ai fatti e alle correlazioni tra fatti, soprattutto ai
dettagli e alle cose inusuali ma non completamente casuali (fra
l'altro, non esiste nulla di completamente casuale, si può dimostrare
matematicamente e lo si fa).

>> > Sospetto che non troverai il perché ultimo. È un sistema chiuso.
>>
>> Una ricerca banale (gmail spam) restituisce vari link, il secondo:
>>
>> http://support.google.com/mail/bin/answer.py?hl=it&answer=9008
>>
>> va abbastanza nel dettaglio e conferma che sono gli utenti a decidere
>> se un messaggio sia spam o no.
>
> L'ho letto ma non ho trovato tale conferma.

Che google usi i suoi utenti per la gestione dello spam è vero. Non è
chiaro come lo faccia, e visto che il sistema funziona molto bene (io
ricevo in media 4, 5 spam alla settimana, non di più) per me val la
pena di capire come fa. Si chiama reverse engineering e da sempre è il
modo per fare quello che non vorrebbero lasciarti fare ed è tuo
diritto fare.

Per esempio, io sto usando reverse engineering per capire come
funziona il teleriscaldamento a casa mia. Stranamente,  nonostante ci
sia una legge che impone all'amministratore di pubblicare gli orari di
accensione, io non riesco a farmeli dare e così li misuro da me.
Siccome mi interessa perché sono poi io quella che paga gli sprechi,
per quanto chiuso sia il sistema, io cerco di decifrarlo. Mi vien
anche di sollecitare altri a fare altrettanto, perché forse eliminando
gli sprechi evidenti e in modo semplicissimo si ottiene di più e più
in fretta che non cercando costosissime soluzioni di rifacimento del
patrimonio edilizio di uno stato e si riduce anche la frustrazione di
chi crede che non ci sia mai nulla da fare. La mia esperienza è
diversa e io frustrata non lo sono mai. A me diverte risolvere
problemi e non resto mai senza :)

Stesso per tutto, sarà deformazione personale, a questo punto. Se mi
capita una cosa curiosa con SLiP, cerco di decifrare anche quella.

Ovvio che uno vada per tentativi ed errori, ma c'è altro metodo per
quello che non si sa? Si raccoglie l'evidenza. L'evidenza resta
questa: l'unica volta che un mio messaggio è finito in spam è stato il
messaggio successivo a quello relativo ad ubuntu e spywire, con link
alla pagina della fsf. Entrambi mandati a questa lista. Insieme al
fatto che google usa in qualche modo gli utenti per gestire lo spam,
qualche idea non troppo farneticante vien fuori. Più d'una, infatti.
Potrebbe, per esempio, essere il contenuto del messaggio ad essere
finito in spam per ragioni indipendenti dalla lista SLiP (parlo di
quello relativo a ubuntu e spywire, cioè il messaggio precedente)
generando poi spam sul messaggio successivo dallo stesso utente
(assolutamente innoquo e certamente non sgradito, cosa ci sarà di male
in un access point libero?).

Se questo fosse vero, cioè se è un utente qualsiasi per il mondo ad
aver classificato come spam il messaggio con il link:
   http://www.fsf.org/blogs/rms/ubuntu-spyware-what-to-do
allora google è ancora più pericoloso di quel che sembra, perché
significa che un QUALSIASI utente di gmail potrebbe per esempio
considerare il link a quella pagina della fsf spam e google dedurre
per tutti gli altri che lo è, non solo, ma mettere in spam tutti i
messaggi successivi che arrivano dallo stesso utente (non ci credo, ma
lo dico come esempio di altra ipotesi, non troppo plausibile, ma
chissà).

E' proprio il fatto che sia successo una sola volta a far pensare che
abbia in qualche modo a che fare direttamente con i contenuti (da qui
il titolo con punto di domanda: censura?).

Il direttivo non l'ho mai tirato fuori, io. Dicevo solo che, in base
allo statuto di SLiP il messaggio su un access point libero mandato
alla lista SLiP non può certo essere considerato spam. Niente coda di
paglia e tutto diventa chiaro. Però ora che me lo dici uno del
direttivo lo ha scritto in questa lista che metteva i miei messaggi in
spam. Forse bisognerebbe dirgli che dovrebbe limitarsi a non leggerli.

In generale, specifico così è chiaro per tutti: non è affatto detto
che riesca a scoprire come mai, ma un problema non risolto resta,
proprio per questo, aperto. Magari ci riesce qualcuno altro, a
risolverlo. Se se ne parla. Sempre in generale, non per questo in
particolare. Magari il problema sparisce, parlandone (gà successo).

Loredana




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