[Soci SLIP] bozza locandina

Enrico Agliotti enrico.agliotti a gmail.com
Gio 24 Set 2009 00:36:13 CEST


Il 23 settembre 2009 21.57, Iron Bishop <ironbishop a fsfe.org> ha scritto:
> Ho visto la locandina che avete appena pubblicato. Purtroppo non si vedono le immagini, perché sono collegate ma non le avete incluse nell'archivio caricato; a parte questo direi che si può mandare in stampa e distribuire.
>
> Dopodiché viene la parte di mail che scrivo per il piacere di sapere che nessuno la leggerà, perché tanto sono cazzate di un fondamentalista. Premi un tasto per leggere la prossima email nella tua casella.

L'ho letta :-)

> 1) L'uso del logo di Ubuntu viola le regole stabilite da Canonical. http://www.ubuntu.com/aboutus/trademarkpolicy Stessa cosa probabilmente vale per il logo di Linux.

In effetti ero contrario all'uso del logo di ubuntu perché non ne
trovavo la giustificazione (a parte dare un tocco di rosso).
Però dando un'occhiata alle regole non mi sembra che siamo lontani dal
poterlo usare. Forse l'unico punto contro è questo: "what you are
referring to is in fact Ubuntu...".
Detto questo, resto ancora dell'idea di non metterlo.
Per quanto riguarda Linux invece si tratta del "suo giorno", non
conosco le regole d'uso ma ho idea che siano ancora meno restrittive.


> 2) Qual è il target a cui ci rivogliamo? Abbiamo quattro frasi:
> - "problemi con il computer"
> - "informatica facile"
> - "usare al meglio il computer"
> - "Diffondiamo la cultura informatica"
>
> Le prime tre sono la stessa cosa e sono rivolte a chi non sa usare il computer, ma vuole farlo. Quante persone del genere conoscete? Stimo per eccesso: 1 su 500. La maggior parte delle persone invece si chiede "perché sono costretto ad usare questo aggeggio?" e non vuole usarlo, è solo costretto perché gli viene richiesto dalla scuola, dall'università o dall'azienda. A questa gente bisogna dire "ti aiutiamo", altrimenti ci crederà i soliti insegnanti pallosi. Bisogna anche spiegare perché lo facciamo e perché gratis, altrimenti risponderanno "no grazie, c'è la fregatura".

C'è del vero nelle tue parole. Io terrei solo le prime due frasi che
sono una domanda e una risposta.

L'obiettivo che avrei io però è proprio rivolgerci a quelli che non
sanno usare il computer e vogliono farlo (pensando che anche chi è
"costretto" lo vuole comunque usare per portare a casa la pagnotta).

Sulla tua stima ho dei dubbi ma nessuno di noi può fare delle ipotesi
minimamente fondate. Può solo basarsi sulla media delle persone che
conosce.

L'altra categoria alla quale potremmo rivolgerci sono quelli già
vicini all'ambiente o a questo tipo di cultura, che vogliono
approfondire il lato tecnico o trovare sponda alle idee che già
coltivano. Più o meno come noi per intenderci.
Si tratta di una categoria che apprezzo molto ma a cui non serve più
di tanto il linux day.
Alla fine temo che saranno loro la maggioranza tra chi ci sarà, però
io farei tutti gli sforzi per attirare gli altri.
Il perché della parola "facile" si basa su questo e anche sul fatto
che vorremmo opporci all'idea comune di linux difficile.

> 4) A che serve ripetere tre volte lo stesso messaggio? Usiamo lo spazio per diffondere diversi messaggi correlati, in modo da interessare più gente possibile. Oppure inseriamo una volta sola il messaggio, in grande, in modo che sia chiaro e catturi l'attenzione.

In un cartello pubblicitario mooooolto meglio _un_ solo messaggio
chiaro. Quindi sicuramente la seconda che hai detto.
Osservate con attenzione le pubblicità "vere" (che sono realizzate da
gente del mestiere) per avere degli spunti efficaci.


> 5) La maggior parte della gente non vuole usare il computer, arroccandosi dietro "è difficile". A queste persone dobbiamo raccontare prima di tutto "che differenza fa usare software libero o non libero". O annunciare che verrà spiegato durante la giornata.

Come dicevo il tentativo è contrastare quel pregiudizio dicendo che
invece è "facile".


> 6) La maggior parte della gente non conosce Linux. Non sa cosa sia. Perché scrivere così in grande "linux day", se tanto già sappiamo che non è un nome che genera interesse? Se generasse interesse, non ci sarebbe bisogno di fare il Linux Day: conferenza generalista per avvicinare le persone al software libero. Siamo l'1% del mercato.

Assolutamente daccordo. Io infatti metterei i loghi piccolini perché
hanno un contenuto informativo molto ridotto se non nullo.
"Linux Day" non più grande delle altre scritte (non lo avrei mai
chiamato "day" ma questa è un'altra storia).
In realtà credo che ormai la parola "linux" la conoscano in molti.


> 7) La quarta frase si riferisce a chi diffonde la cultura informatica, quindi a me e a voi: nessun altro si sogna di diffondere la cultura informatica. Noi sappiamo benissimo che ogni anno c'è il linux day, non c'è bisogno di ricordarcelo con un manifesto.

Daccordo.


> 8) Una regola fondamentale della pubblicità è usare parole chiave. Parole come "sesso", "libertà" e "gratis" catturano l'attenzione delle persone, sempre. Escludendo un porno di Domenico e Iron che salutano dalla Tour Eiffel, cosa potremmo mettere sulla locandina?

"Facile"

> 9) La locandina non contiene alcun accenno a cosa facciamo. "Informatica facile" significa creare documenti di testo, usare la posta elettronica, navigare su Internet: la ECDL è informatica facile. Noi facciamo tutt'altro, non mostriamo come creare un documento: mostriamo che si possono creare documenti equivalenti in qualità a quelli prodotti da software proprietario, con applicazioni libere. Il primo che si lamenta della mancanza dei grafici-collegati-alle-tabelle-Pivot si guadagna un generalista fanculo.

Mmmm... io farei vedere proprio quello che dici all'inizio.
Poi ci sono anche delle conferenze più tecniche ma non deve mancare la
parte "facile".
In ogni caso (su questo punto ci tengo molto) nel programma della
giornata deve essere molto chiaro il contenuto e il livello di ogni
conferenza.


> 10) Fare riferimento alle frasi cult di Twilight non ha senso per nessuno di noi vecchi bavosi geek.
Qui casco malissimo. Cos'è Twilight? Un nuova versione di Twitter?

> Ma attira immediatamente l'attenzione del pubblico giovane (12-25): il più grande bacino di utenza esistente, a cui dobbiamo rivolgere la nostra attenzione. A 30-40 anni la gente non ha la minima voglia di "continuare a studiare" e di mettersi ad imparare ad usare degli "strumenti inutili" come il computer. La gente ha da lavorare, mille pensieri per la testa, mica "tempo da perdere". Perfino gli insegnanti non si curano di imparare ad usare il computer!

Comunque sono daccordo.
Anche se io ho circa 40 anni e se c'è una cosa che mi piace fare è
proprio studiare (e ancora di più studiare cose "inutili" :-) )
Anche se in effetti non sottovaluterei le persone tra i 30 e i 40. Se
è vero che tendezialmente hanno meno tempo, è anche vero che in genere
fanno scelte più ragionate e sono meno soggette alle mode.
E anche se il pubblico adolescente è un pubblico molto difficile a cui parlare.
Però allora dovrebbe occuparsi della locandina chi sa parlare a quel
tipo di pubblico.


PS: ho criticato il lavoro a cui ho partecipato io stesso. Se
riusciamo a migliorare ulteriormente la locandina: bene, se no: va
bene lo stesso. In ogni caso trovo interessante questo tipo di
discussione.

-- 
Enrico Agliotti
cell. +39-328-0517312
tel. con segreteria: +39-011-23415553




Maggiori informazioni sulla lista Soci