[Soci SLIP] [era: Facebook e e-government] software libero a scuola

Loredana Loconte loredana a cs.bu.edu
Lun 23 Nov 2009 11:50:54 CET


On Sun, 22 Nov 2009, Davide Corio wrote:

> Nel caso informatico tutto ciò si traduce in:
> - imparare l'inglese
> - imparare a formulare frasi logiche
> - imparare a circoscrivere i problemi e i dati significativi della
> situazione
> 
> La maggior parte della gente ha difficoltà nell'utilizzo del software
> libero per i punti segnalati sopra.

Quelle stesse persone, purtroppo, avranno problemi non solo con il
software libero. 

Il vero problema e' che tutte queste cose, e altre ancora, in teoria
la scuola le insegna e in teoria gli allievi le imparano, come certificato
dalla promozione a fine anno. E non basta bocciarli per risolvere
il problema.
 
> Ma finchè le aziende rispondo ai questioni del ministero, segnalando
> come priorità .net, j2ee, oracle & C, invece di "persone che sanno usare
> i motori di ricerca e che sanno scrivere una email", le ore di
> informatica, sempre minori, continueranno ad essere dedicate a Visual
> Basica e Microsoft Office...perchè queste sono le richieste del mercato.
 
Non vorrei far la parte di quella che sottovaluta le pressioni del mercato 
e non, cosi' non e'. E' chiaro che si tratta di andare contro 
corrente. Pero' ogni tanto qualcuno sembra farcela. Per esempio, il
progetto FUSS (Free Upgrade South Tyrol's Schools):

       wwww.fuss.bz.it

sembra aver funzionato. E' stato finanziato dalla comunita' europea.
Hanno sostituito tutto il software proprietario di tutte le scuole della 
provincia di Bolzano con software libero e distribuito a 20.000 alunni 
e alle loro famiglie un cd con gnu/linux e software didattico con licenza 
libera. Hanno usato i soldi risparmiati con le licenze per formare dei 
docenti che poi, a loro volta, in cascata, hanno formato altri docenti e 
cosi' via. La possibilita' di distribuire il software a tutti gli 
allievi e' un vantaggio enorme, che il software proprietaio non ha. Al
piu' puo' regalarlo alle scuole, ma alle famiglie no.

Anche la provincia di Bolzano viaggia con software libero. Qualcuno e'
stato al recente incontro di Bolzano e ne sa qualcosa in piu'?

Forse val la pena di contattare queste persone e farsi raccontare come ci
sono riuscite. Ma io mi aspetto che dicano che l'ingrediente e' sempre
lo stesso, qualcuno, possibilmente in posizioni chiave e con la 
possibilita' di decidere, che lo fa. Qualcun altro, con le competenze
per farlo, che si mette li' e lo fa.

Io non credo che si possa lavorare sulla scuola dall'esterno. Ci vogliono 
insegnanti e politici locali con cui dialogare. Sono loro che conoscono la 
situazione ed hanno le chiavi in mano per modificarla. Sono certa che 
esistono, forse basta scovare quelli a cui la passione non manca.
 
Tempo fa avevo anche letto di sfuggita di qualcosa a Firenze a proposito
del progetto OLPC (un laptop per bimbo), ma non ho riferimenti. Qualcuno
ne sa qualcosa? Per i bimbi della scuola italiana di oggi, che sono di 
tutti i colori, un laptop a loro misura, che si puo' smontare con il
cacciavite, con cui si puo' dialogare con tutti gli altri bambini, in 
Africa, in Asia, per il mondo, mi pare un'opportunita' eccezionale. 

Sono soprattutto i piu' piccoli quelli su cui si dovrebbe intervenire, non 
solo per computers e software libero, ma per assicurarci che non si 
perdano subito per strada. Man mano che crescono, i ritardi si accumulano 
e diventa difficile poterli poi recuperare. Un bimbo che non sa leggere e 
capire, scrivere e farsi capire, far di conto e risolvere problemi diventa 
un adolescente che non avra' piu' il tempo di imparare queste cose di 
base. Altro che gnu/linux!

Loredana


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