[Soci SLIP] free software ed utenti "normali"

Loredana Loconte loredana a cs.bu.edu
Dom 22 Nov 2009 13:57:21 CET


Mi sono permessa di cambiare il soggetto, visto che il contenuto e'
cambiato e per non confondere i vari livelli.

On Sun, 22 Nov 2009, Davide Corio wrote:

> Facevo prima l'esempio di OpenOffice.
> C'è una marea di bachi aperti che costringono università ed aziende ad
> usare MS Office.
> Questo non vuol dire che il software sia di pessima qualità, vuole
> solamente dire che ci sono pochi sviluppatori.

La mia (minima, ammetto) esperienza personale e' che una gran parte di
problemi legata ad open office non abbia a che vedere solo con bachi ma
soprattutto con il problema di compatibilita' con microsoft, a cui
sono tutti costretti dal contesto e dall'inerzia del sistema, non da
meriti o demeriti intrinseci dell'applicazione.

Lo stesso problema microsoft ce l'ha da sempre con se stesso, ho visto
non pochi non riuscire ad aprire un documento docx (che open office apre
benissimo, per inciso) perche' usavano office 2003. 

Quando si ragiona, io mi riferisco sempre a qualcosa e qualcuno, qui, in
particolare, mi riferisco al 90% degli utenti che fanno cose tutto sommato
standard, e sempre le stesse, per cui va proprio bene tutto, office o 
open office che sia, ma sono costretti a farle con formati non standard, e 
cosi' il problema si allarga a macchia d'olio.

Secondo me, il vero problema sono gli standard e, in seconda istanza, 
la difficolta' a configurare un sistema per quel che deve fare e basta,
riducendo cosi' la possibilita' di malfunzionamento. Sempre piu' anche
con GNU/linux uno si deve beccare tutto in blocco, 1000 anche se gli serve
solo 10, di un dato pacchetto o di una distribuzione. Sarebbe utilissimo 
rendere agevole individuare solo cosa serve e rendere banale installare
solo cosa serve. Le distribuzioni per loro natura devo essere generali, 
ma cosi' si gonfiano a dismisura, e la complessita' cresce in modo
esponenziale. Renderne piu' facile l'uso le rende anche sempre piu' simili
a microsoft, bachi e problemi di mantenimento inclusi.

> Tutti si concentrano nella PA e nelle scuole...ma sopratutto nelle
> scuole, quando a mio avviso si dovrebbe partire dalla fonte.

Occorre tener conto del contesto, io parlavo di diffusione di massa
e allora mi pare ci siano pochi dubbi che quella si ottenga cominciando
dalle scuole di tutti i gradi (chi impara in un certo modo, molto molto
probabilmente da li' non si stacca piu') e l'amministrazione pubblica, nel
momento in cui si arriva al dunque in termini di investimenti e azioni che
condizioneranno tutto il nostro futuro, di utenti e sviluppatori.
 
Mi sembra non necessario ripetere e lo faccio solo piu' una volta che non 
parliamo di exclusive or, ma di or, nessuno, tanto meno io, nega 
l'importanza degli sviluppatori, sono la "materia prima" :)

> Le scuole, soprattutto per quanto riguarda l'informatica, basano i
> propri programmi in base a sondaggi effettuati nelle aziende (20 anni fa
> gli ultimi sicuramente)

Qui si parla di quel che c'e', e va bene. Ma questa non e' una legge 
naturale come la gravita'. Le scuole fanno cosi' e domani fanno cosa'.
Cosa fanno dipende per un pochino o per tanto da ognuno di noi.

> Se le aziende chiedono Windows, MS Office, Visual Basic, etc etc 
> E' li che andranno le scuole.
> In molti istituti dove ho fatto interventi, insegnavano Visual Basic o
> MS Office perchè almeno i ragazzi avevano conoscenze riguado a quello
> che gli avrebbero chiesto sul posto di lavoro.

Io sarei grata a qualsiasi scuola che, al giorno d'oggi, insegnasse 
qualcosa. E a qualsiasi allievo che, al giorno d'oggi, imparasse qualcosa.
Sono rimasti davvero in pochi.
 
La cosa terrificante non e', secondo me, che insegnino access, ma che 
insegnino a pigiare i tasti per access e non sarebbe molto diverso se 
insegnassero a pigiare i tasti per mysql. I piu' non sanno cosa sia un 
database, e credono di saperlo quando schiacciano i tasti giusti, magari 
con la coscienza a posto se schiacciano quelli per mysql. 

Chiunque abbia una conoscenza dei database (o di qualsiasi cosa), poi puo' 
anche scegliere. La scuola, soprattutto quella dell'obbligo, non dovrebbe 
insegnare a schiacciare tasti secondo sequenze definite da altri di cui 
non si conosce il significato e le conoscenze.

> Cosa succederebbe invece, se le aziende iniziassero a mettere annunci
> del tipo "AAA Cercasi 30 sistemisti Ubuntu esperti", "Cercasi 20
> programmatori python", "Cercasi docenti per corso OpenOffice" ???
> 
> E' qui che vorrei che arrivassimo...

Va bene, ma l'erba voglio non cresce neppure nel giardino del re, mi
diceva mia nonna :)
Stiamo appunto discutendo di dove tutti noi, non solo tu, vorremmo 
arrivare. Modi ce ne sono tanti e, una volta ancora, non e' "ex-or" che
li lega, ma un "or": e' giusto che ognuno contribuisca al meglio per 
quello che puo'.

Vorrei aggiungere un punto importante alla mia lista che mi e' sfuggito
prima: scuola, pubblica amministrazione e mondo del lavoro tutto, proprio 
come ci ricorda Davide. 

My two cents,
Loredana  


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