[Soci SLIP] [OT]istruzione:open o proprietaria?

Fabrizio Cardaci f.cardaci a tiscali.it
Lun 29 Giu 2009 09:35:46 CEST


Io posso dire di aver frequentato entrambe le scuole.

Sono stato in scuole pubbliche dalla prima elementare alla terza media,
poi sono andato alla scuola privata cattolica (valsalice) per il liceo.

L'idea che mi sono fatto e' che dal punto di vista della qualita'
formativa, intesa come formazione della persona, sia a livello di
nozioni scientifiche (cioe'..scolastiche) sia a livello di educazione ai
valori della societa' civile, si debba valutare caso per caso.

Ci sono scuole private in cui la qualita' lascia a desiderare ed altre
in cui eccelle. Idem per le pubbliche.

Tuttavia, un minimo comune denominatore delle scuole private e' che
l'efficienza, intesa come regolarita' delle lezioni, presenza degli
insegnanti, adeguatezza delle strutture, e' statisticamente migliore
rispetto a quelle pubbliche. Questo perche', ovviamente, le scuole
private per attirare gli studenti devono offrire loro qualcosa in piu'
e, soprattutto, 'godono' di finanziamenti propri (ma non dimentichiamo
che chi manda i propri figli alla scuola privata paga due volte la scuola).

In 5 anni di liceo io non ho perso un solo giorno di scuola a causa di
scioperi, assenze di professori, assemblee dei bidelli o simili.
In 3 anni di scuole medie pubbliche, invece, mi e' capitato di tutto:
scioperi senza preavviso (con i ragazzi che rimanevano fuori scuola
all'insaputa dei genitori), insegnanti spesso assenti, turn over di
professori (uno diverso ogni anno e addirittura in terza media abbiamo
cambiato l'insegnante di lettere a meta' anno) etc.

Un'altra differenza di rilievo, a mio parere, e' che nella scuola
pubblica la qualita' dell'offerta formativa non e' omogenea.
Cioe', dipende dalle classi in cui si finisce. Notoriamente all'Alfieri
a Torino al primo anno di liceo (4a ginnasio) chi finisce nelle sezioni
con le lettere a meta' alfabeto (la m, la h e simili) si trovera' a
dover cambiare classe negli anni successivi ed essere accorpato alle
prime classi (dalla A alla E), per via della mortalita' scolastica di
quelle sezioni. Insomma, nella pubblica ci sono insegnanti molto validi,
ma sono assegnati..."random".
Nella scuola privata, sia nel caso che l'offerta formativa sia buona,
sia nel caso che sia scadente, si e' sicuri di ricevere quel tipo di
offerta in qualunque sezione della scuola (addirittura nel mio liceo
c'erano appena 2 sezioni per il classico e 3 per lo scientifico).

Infine, in alcune scuole private l'ambiente e' 'protetto', nel senso che
i ragazzi particolarmente problematici vengono allontanati o comunque n
on piu' accettati negli anni successivi.

Sul discorso dell'ideologia mi astengo.

Mi limito a rilevare che il genitore che voglia insegnare una certa
ideologia al proprio figlio, per forza di cose mandera' il figlio in una
scuola in cui quell'ideologia sia condivisa ed, anzi, diffusa. Esempio
tipico, la religione cattolica.

IL discorso sarebbe molto piu' complesso, ma....il lavoro mi chiama!

BUona giornata a tutti.
Fabrizio


gvsnet a gvsnet.it ha scritto:
> Pongo una domanda per avere nuove informazioni quindi qualsiasi parere
> e lecito,
> sia di classe,religione che ideologico.
>
> Quale sono i motivi che dovrebbero spingere un genitore ad preferire
> una scuola privata a quella pubblica?
>
> Quale sono i motivi che dovrebbero spingere un genitore ad preferire
> una scuola pubblica a quella privata?
>
> Chi ha frequentato la scuola pubblica che cosa pensa di quella privata?
>
> Chi ha frequentato la scuola privata che cosa pensa di quella pubblica?
>
> Se paragonassi la scuola pubblica al opensource?
>
> Se paragonassi la scuola privata al software proprietario?
>
> al interno di S.L.I.P in questo momento abbiamo diverse situazioni:
> studenti che anno appena finito gli studi,studenti che debbono ancora
> terminare,genitori con figli giovani,genitori con figli
> adulti,studenti che anno terminato gli studi da diverso tempo,ecc.
>
> cortesemente rispondere senza remore questo e utile a me come ad altri
> che dovranno affrontare il problema in futuro.
>
> cordiali saluti
> Giuliano Enrico
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