[Soci SLIP] gente, la domanda è questa

luca Archivio luca a archivio.it
Sab 4 Nov 2006 15:03:21 CET


Iron Bishop ha scritto:
> tutto questo ha un che di rassicurante... significa che l'impressione 
> del cliente (generico) che ho avuto non è campata per aria, ma si 
> replica in diverse situazioni.
il vero problema alla base di tutto questo è etico, ci sono un sacco di 
pessime persone con etica tendente a zero che lavorano per spennare i 
clienti, questo fa si che la gente si fidi poco del suo prossimo. E per 
quanto tu possa essere corretto, anche se regalassi quello che vendi ad 
un cliente... questo continuera' a non fidarsi di te
> qui si entra nel difficile ambito del "dove li trovo tecnici 
> preparati", soprattutto quando si richiede "che costino poco" ^_^
Questo è un falso problema perche' se tutti quelli che sanno non 
svendessero il loro sapere al prezzo di quelli che non sanno ma si 
spacciano per "master of the know of the universe" (lo riporto dopo 
averlo letto.. in una selezione di configurazione in un applicativo 
linux :o).. spero che la sintassi sia quella giusta) non svalutassero il 
lavoro che non sanno fare... il problema non ci sarebbe. Il problema c'è 
perchè c'e' gente che si improvvisa e altra che non sa farsi i conti in 
tasca e nel frattempo pochi investono tempo e denaro per "capire" cose 
nuove.
La regola di mercato vorrebbe che il prezzo aumenta quando la risorsa e' 
scarsa e la domanda e' alta, la realta' dei fatti e' che un sacco di 
gente che si offre come esperta di cose che non conosce e chi domanda 
non è in grado di valutare le reali capacita' di chi si offre...
Anzi a dire il vero e' ancor apiu' comlesso, il problema e' che nella 
maggioranza dei casi l'offerta e' talmente dequalificata che si finisce 
per strapagare gente che non sa fare il suo lavoro tantoc he qualsiasi 
cifra pagata per queste persone e' sempre troppo... e tu che magari 
sapresti per il cliente (il datore di lavoro) finisce che vieni messo 
allo stesso livello degli altri..
> Me ne rendo conto. Però continuo ad arrabbiarmi quando viene 
> analizzata (quindi proposta) un'unica possibilità, fregandosene di 
> tutto il resto.
> Addirittura mi sono sentito dire "questo prodotto si basa su OpenSSL, 
> però come modulo di una scatola nera di software proprietario: non mi 
> fido della comunità di OpenSSL e preferisco dare dei soldi a chi 
> produce la scatola nera, perché in cambio di questi soldi sono sicuro 
> che vengano corretti più problemi di sicurezza". Non c'è peggior sordo 
> di chi non vuol sentire. Da entrambe le parti. Ma da qualche parte 
> bisogna arrivare.
Qui' torniamo al discorso del marchio, del paravento per coprire la 
propria inesperienza, si compra la marca perche' dovrebbe garantire la 
qualita', si cerca la grossa industria perche' dovrebbe essere piu' 
seria di una piccola azienda anche se poi, nel nostro piccolo, dove 
sappiamo e conosciamo, magari ci accorgiamo che a volte la 
multinazionale lavora per massimizzare il proprio guadagno offrendo 
prodotti che non sempre sono i migliori.
Nel mio piccolo sono sovente discriminato da clienti che scelgono 
prodotti con costi esorbitanti con molti difetti e problemi ma che sono 
marchiati da multinazionali conosciutissime, che lavorano non per 
offrire il prodotto migliore ma per acquisire e mantenere nuove quote di 
mercato facendo scelte in cui la qualità e a volte la sicurezza sono 
aspetti marginali e non principali nelle loro scelte.
Ma se parliamo di questo linux stesso non si diversifica, il problema 
dell'opensource è che rimane qualcosa per esperti, creato e mantenuto da 
esperti ed e' poco aperto agli utenti finali. Basterebbe creare delle 
distribuzioni specifiche già fatte da installare per gli utenti finali 
andando a migliorare l'interfaccia finale e l'applicabilità piuttosto 
che srabilianti nuove applicazioni che poi pochissimi riescono a vedere 
funzionanti. Ci sono un infinità di distribuzioni, tanti che sviluppano 
le stesse cose prendendo strade diverse, ottenendo ottimi risultati che 
non confluiscono nello stesso applicativo, si usa la diversita' 
dell'opensource per dividere anziche' unire. Ci si stupisce perche' 
nessuno si approccia a linux e non si riesce a capire la difficolta' di 
chi non sa e non ha il tempo di capire, che vuole solo accendere un 
computer e poter vedere le foto del battesimo, navigare in internet o 
scrivere una lettera da spedire per posta alla nonna in alaska..
Un esempio per tutti... c'e' una nuova utente che non riesce a usare il 
modem... ha avuto diverse risposte, usa questo.. usa quello... il 
problema alla fonte e' che ubuntu non riconosce da solo la periferica.. 
Se fossimo un azienda commerciale seria, che lavora per dare un 
servizio, ci sarebbe qualcuno che inizia a far ruotare gli ingranaggi 
per fare in  modo che la prossima distribuzione di ubuntu supporti senza 
necessità di aprire un terminale e iniziare a smanettare, il modem...
Non fraintendermi, non e' sbagliato consigliare a chi chiede come 
risolvere il problema, e' sbagliato lasciare che il problema sia da 
risolvere per il resto del mondo, e' sbagliato non segnalare la cosa a 
chi sviluppa ubuntu.
A proposito.. sai come si fa? ;o)




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