[S.Li.P] [OT] inclusioni
Alessandra Neve
alessandra.neve a gmail.com
Sab 28 Nov 2020 18:59:19 CET
Ciao!
Ehi, voi che leggete (con questa espressione vado sul sicuro ;), vi
ringrazio!!!! perchè a volte capisco certe cose sul tema (discriminazioni,
genere, conflitto, dialogo, ecc.) solo leggendo la lista di informatica
libera ah ah ah ah Davvero, a parte gli scherzi: grazie! (non vedo l'ora di
rivederci in presenza)
E' passato qualche giorno, il botta e risposta ha rallentato, quindi mi
inserisco io tiè per dire qualcosina anche io, mica posso trattenermi!
Il giorno lun 16 nov 2020 alle ore 17:20 Valentino Bocchino via SLiP <
slip a liszt.softwareliberopinerolo.org> ha scritto:
> Comincio con il complimentarmi con Ale, per il suo spunto tratto da un
> post di Facebook.
>
> Il bello di far parte di un gruppo è che ci sono altre persone che fanno
pezzi che tu non fai. E ti coinvolgono! ;)
Questo vale per molti gruppi eh eh eh, anche il nostro. Quindi grazie Vale
e complimenti: controbattere alle argomentazioni di Lucio non è mai facile,
e noi lo sappiamo bene. Io mi trovo d'accordo praticamente sul 100% delle
tue controargomentazioni.
Ma visto che Lucio è stimolante... non posso non farne anche io su qualcuna
delle sue.
Ciao
> non potevo non mandarvi questo brevissimo articoletto
> https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10158647979026006&id=520861005&sfnsn=scwspmo
> per restare in tema di linguaggio di genere...
>
>
> interessante e per me pienamente condivisibile, ma mi pare non parli di
> usare simboli simil-cirillici per introdurre artificialmente nella lingua
> italiana un genere neutro che per la maggior parte delle parole in italiano
> non esiste.
>
> Per Lucio: si, hai ragione. Era ot nell'ot, ma mi conosci, mi lascio
trascinare dall'entusiasmo.
Se il punto è dire "sindaca" o "medica" quando è una donna va benissimo,
anzi in quel caso mi fa strano dire "sindaco" o "medico".
Quello che non condivido è dover scrivere, per non rischiare di offendere
la sensibilità di qualche SJW, robe senza senso come "Tutt* @ sindac*
d'Itaglia" (la "gl" a quel punto ce l'ho messa apposta).
Mi fa molto piacere che non ti dispiaccia usare "medica". Certo è, però,
che fino a poco tempo fa questa parola era considerata un errore, qualcuno
sosteneva che la parola "medico" comprendesse anche una donna che svolgeva
la professione. Come sappiamo, qualche donna ha iniziato a lamentarsi,
sdoganando il femminile (anche se magistrata o assessora non le sento
ancora molto spesso).
Ora, io condivido gran parte di ciò che hai scritto. La questione però qui
è come includere chi non si riconosce nè nella A nè nella O. Tu, mi pare,
sostieni che non abbia senso porsi la questione, che sia superfluo, perchè
la cosa dipende dalle regole della lingua italiana, in cui i generi sono
solo due, quindi giusto che le femmine rompano un po' le scatole per i
mestieri, ma non chi non si riconosce nè nella A nè nella O. Non per questo
c'è discriminazione o offesa di sorta.
Ma come la mettiamo con espressioni tipo "non fare la femminuccia" o
"dimostra che hai le palle"? Potremmo dire che sono solo modi di dire, ma
non so perchè sono sicura che anche tu pensi contribuiscano ad una cultura
discriminatoria nei confronti delle donne, dando l'idea che solo i maschi
possono essere forti.
Ecco, allora se anche utilizzare la parola "master" richiama a qualcuno
concetti ormai un po' obsoleti, io non ci vedo niente di strano a voler
cambiare parola. Sono d'accordo che questo potrebbe comportare in certi
casi uno sforzo enorme, in alcuni casi sproporzionato, quindi concordo con
te nel considerare i pro e i contro di una decisione, ma non mi sembra
strano che esistano persone che si pongano la questione.
Se poi sono persone "rompiscatole" o SJW, come dici tu, certo può non
essere piacevole. Ma la questione resta aperta comunque.
Proprio perchè dici "È l'evoluzione culturale che fa evolvere la lingua"
credo che tutto il tempo che stiamo spendendo nel parlare di questo non sia
uno spreco di tempo, ma un'evoluzione dei nostri pensieri, delle nostre
riflessioni. Tu mi dai da pensare e noi (in questo caso mi associo a Vale)
diamo da pensare a te. Tutto qui. Non penso ci definiresti SJW. Ti vogliamo
bene. Però portiamo idee, rompiamo le scatole, poniamo domande,
rappresentiamo posizioni, appoggiamo chi propone cambiamenti. Tutto questo
a parer mio è evoluzione culturale. Non so dove ci porterà, ma non è uno
spreco di tempo.
> Se la lingua italiana non prevede generi, o meglio, “sfumature” diverse da
> uomo o donna, allora francamente sono convinto del fatto che sia un
> problema della lingua italiana, e non di tutti quelli che si definiscono
> diversamente dal canonico maschio o femmina.
>
Consoliamoci Vale, sto seguendo un corso all'Università Ca' Foscari di
Venezia dove Giuliana Giusti, linguista, spiega molto bene cosa comporta la
mancanza del genere neutro nella nostra bella lingua. Ho riflettuto sul
fatto che "Il maschile inclusivo non è neutrale". Io lo dico da donna, ma
chiaramente ci sono tante altre "categorie" che in certe regole
linguistiche italiane fanno fatica a riconoscersi.
Quindi mi permetto un altro esempio, che credo pertinente. Come forse già
ha scritto qualcuno su questa lista, tutte le lingue bantu hanno tantissimi
generi (altro che maschile, femminile, neutro! tze! bazzecole), e questo a
parer mio è già una dimostrazione di come il mondo possa essere
interpretato e descritto in tantissimi modi diversi (io concordo con chi
dice che il linguaggio dà forma ai nostri pensieri e quindi al modo in cui
vediamo e viviamo la realtà). Quando poi ho scoperto che in swahili non
esiste il verbo "avere" come lo concepiamo in italiano ("avere" nel senso
di possedere) sono rimasta piacevolmente colpita: in swahili "avere" si
dice "essere con". Cioè si deve mette la preposizione "con/insieme" vicino
al verbo essere. Ovviamente ciò non significa che i madrelingua swahili non
pensino di possedere gli oggetti o che non abbiano il concetto di proprietà
nel senso occidentale, però....un po' di riflessioni a me sono venute.
Tutto qui.
Per quanto riguarda tutto quello che hai scritto tu, Valentino, io ti
rinnovo i miei complimenti. Concordo su tutto quanto hai scritto, specie
nell'ultima risposta. Hai reso benissimo concetti che io farei fatica ad
esprimere, pur comprendendoli molto bene. Tu conosci bene l'argomento e per
me sei stato molto chiaro e circostanziato. Come ti dicevo, non so se le
persone omosessuali siano più discriminate di altre, in quanto donna so che
esiste discriminazione nei confronti delle donne, ma non posso dichiarare
che alcune minoranze siano meno discriminate di altre (zoppi o grassi vs
omosessuali?) perchè non appartengo a quella minoranza. Certo la visione
etero fa tanta fatica a comprendere che esiste anche quella omo+. Ma non
aggiungerei altro, non sono nemmeno cristiana.
A questo punto, non mi resta che invitarvi a vedere questo Ted, per certi
aspetti un po' banale, per altri mica tanto.
Le regole del gioco <https://www.youtube.com/watch?v=97XVL2U-OlM> (15')
Ciao,
ale
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