<div dir="ltr"><div dir="ltr"><div>Ciao!</div><div>Ehi, voi che leggete (con questa espressione vado sul sicuro ;), vi ringrazio!!!! perchè a volte capisco certe cose sul tema (discriminazioni, genere, conflitto, dialogo, ecc.) solo leggendo la lista di informatica libera ah ah ah ah Davvero, a parte gli scherzi: grazie! (non vedo l'ora di rivederci in presenza)<br></div><div><br></div><div>E' passato qualche giorno, il botta e risposta ha rallentato, quindi mi inserisco io tiè per dire qualcosina anche io, mica posso trattenermi!</div><div></div><div><br><div class="gmail_quote"><div dir="ltr" class="gmail_attr">Il giorno lun 16 nov 2020 alle ore 17:20 Valentino Bocchino via SLiP <<a href="mailto:slip@liszt.softwareliberopinerolo.org">slip@liszt.softwareliberopinerolo.org</a>> ha scritto:<br></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0px 0px 0px 0.8ex;border-left:1px solid rgb(204,204,204);padding-left:1ex"><div style="overflow-wrap: break-word;">Comincio con il complimentarmi con Ale, per il suo spunto tratto da un post di Facebook.<br><div><br></div></div></blockquote><div>Il bello di far parte di un gruppo è che ci sono altre persone che fanno pezzi che tu non fai. E ti coinvolgono! ;) <br></div><div>Questo vale per molti gruppi eh eh eh, anche il nostro. Quindi grazie Vale e complimenti: controbattere alle argomentazioni di Lucio non è mai facile, e noi lo sappiamo bene. Io mi trovo d'accordo praticamente sul 100% delle tue controargomentazioni.</div><div>Ma visto che Lucio è stimolante... non posso non farne anche io su qualcuna delle sue.<br></div><div><br></div><div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0px 0px 0px 0.8ex;border-left:1px solid rgb(204,204,204);padding-left:1ex"><div style="overflow-wrap: break-word;"><div><blockquote type="cite"><div><div><blockquote type="cite">Ciao<br>non potevo non mandarvi questo brevissimo articoletto <a href="https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10158647979026006&id=520861005&sfnsn=scwspmo" target="_blank">https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10158647979026006&id=520861005&sfnsn=scwspmo</a><br>per restare in tema di linguaggio di genere...<br></blockquote><br>interessante e per me pienamente condivisibile, ma mi pare non parli di usare simboli simil-cirillici per introdurre artificialmente nella lingua italiana un genere neutro che per la maggior parte delle parole in italiano non esiste.<br><br></div></div></blockquote></div></div></blockquote><div>Per Lucio: si, hai ragione. Era ot nell'ot, ma mi conosci, mi lascio trascinare dall'entusiasmo.</div><div><span class="gmail-im"><br><blockquote type="cite"><div><div>Se il punto è
dire "sindaca" o "medica" quando è una donna va benissimo, anzi in quel
caso mi fa strano dire "sindaco" o "medico".<br><br>Quello che non
condivido è dover scrivere, per non rischiare di offendere la
sensibilità di qualche SJW, robe senza senso come "Tutt* @ sindac*
d'Itaglia" (la "gl" a quel punto ce l'ho messa apposta).</div></div></blockquote></span></div></div></div></div><div><br></div><div>Mi fa molto piacere che non ti dispiaccia usare "medica". Certo è, però, che fino a poco tempo fa questa parola era considerata un errore, qualcuno sosteneva che la parola "medico" comprendesse anche una donna che svolgeva la professione. Come sappiamo, qualche donna ha iniziato a lamentarsi, sdoganando il femminile (anche se magistrata o assessora non le sento ancora molto spesso).<br></div><div> </div><div>Ora, io condivido gran parte di ciò che hai scritto. La questione però qui è come includere chi non si riconosce nè nella A nè nella O. Tu, mi pare, sostieni che non abbia senso porsi la questione, che sia superfluo, perchè la cosa dipende dalle regole della lingua italiana, in cui i generi sono solo due, quindi giusto che le femmine rompano un po' le scatole per i mestieri, ma non chi non si riconosce nè nella A nè nella O. Non per questo c'è discriminazione o offesa di sorta.<br></div><div>Ma come la mettiamo con espressioni tipo "non fare la femminuccia" o "dimostra che hai le palle"? Potremmo dire che sono solo modi di dire, ma non so perchè sono sicura che anche tu pensi contribuiscano ad una cultura discriminatoria nei confronti delle donne, dando l'idea che solo i maschi possono essere forti. <br></div><div>Ecco, allora se anche utilizzare la parola "master" richiama a qualcuno concetti ormai un po' obsoleti, io non ci vedo niente di strano a voler cambiare parola. Sono d'accordo che questo potrebbe comportare in certi casi uno sforzo enorme, in alcuni casi sproporzionato, quindi concordo con te nel considerare i pro e i contro di una decisione, ma non mi sembra strano che esistano persone che si pongano la questione. <br></div><div> Se poi sono persone "rompiscatole" o SJW, come dici tu, certo può non essere piacevole. Ma la questione resta aperta comunque. <br></div><div>Proprio perchè dici "È
l'evoluzione culturale che fa evolvere la lingua" credo che tutto il tempo che stiamo spendendo nel parlare di questo non sia uno spreco di tempo, ma un'evoluzione dei nostri pensieri, delle nostre riflessioni. Tu mi dai da pensare e noi (in questo caso mi associo a Vale) diamo da pensare a te. Tutto qui. Non penso ci definiresti SJW. Ti vogliamo bene. Però portiamo idee, rompiamo le scatole, poniamo domande, rappresentiamo posizioni, appoggiamo chi propone cambiamenti. Tutto questo a parer mio è evoluzione culturale. Non so dove ci porterà, ma non è uno spreco di tempo.<br></div><div><div><br></div><blockquote class="gmail_quote" style="margin:0px 0px 0px 0.8ex;border-left:1px solid rgb(204,204,204);padding-left:1ex"><div style="overflow-wrap: break-word;"><div><div><br></div><font size="2">Se la lingua italiana non prevede generi, o meglio, “sfumature” diverse da uomo o donna, allora francamente sono convinto del fatto che sia un problema della lingua italiana, e non di tutti quelli che si definiscono diversamente dal canonico maschio o femmina. </font></div></div></blockquote><div><br></div><div>Consoliamoci Vale, sto seguendo un corso all'Università Ca' Foscari di Venezia dove Giuliana Giusti, linguista, spiega molto bene cosa comporta la mancanza del genere neutro nella nostra bella lingua. Ho riflettuto sul fatto che "Il maschile inclusivo non è neutrale". Io lo dico da donna, ma chiaramente ci sono tante altre "categorie" che in certe regole linguistiche italiane fanno fatica a riconoscersi. <br></div><div><br></div><div>Quindi mi permetto un altro esempio, che credo pertinente. Come forse già ha scritto qualcuno su questa lista, tutte le lingue bantu hanno tantissimi generi (altro che maschile, femminile, neutro! tze! bazzecole), e questo a parer mio è già una dimostrazione di come il mondo possa essere interpretato e descritto in tantissimi modi diversi (io concordo con chi dice che il linguaggio dà forma ai nostri pensieri e quindi al modo in cui vediamo e viviamo la realtà). Quando poi ho scoperto che in swahili non esiste il verbo "avere" come lo concepiamo in italiano ("avere" nel senso di possedere) sono rimasta piacevolmente colpita: in swahili "avere" si dice "essere con". Cioè si deve mette la preposizione "con/insieme" vicino al verbo essere. Ovviamente ciò non significa che i madrelingua swahili non pensino di possedere gli oggetti o che non abbiano il concetto di proprietà nel senso occidentale, però....un po' di riflessioni a me sono venute. Tutto qui.<br></div><div><br></div><div>Per quanto riguarda tutto quello che hai scritto tu, Valentino, io ti rinnovo i miei complimenti. Concordo su tutto quanto hai scritto, specie nell'ultima risposta. Hai reso benissimo concetti che io farei fatica ad esprimere, pur comprendendoli molto bene. Tu conosci bene l'argomento e per me sei stato molto chiaro e circostanziato. Come ti dicevo, non so se le persone omosessuali siano più discriminate di altre, in quanto donna so che esiste discriminazione nei confronti delle donne, ma non posso dichiarare che alcune minoranze siano meno discriminate di altre (zoppi o grassi vs omosessuali?) perchè non appartengo a quella minoranza. Certo la visione etero fa tanta fatica a comprendere che esiste anche quella omo+. Ma non aggiungerei altro, non sono nemmeno cristiana.<br></div><div>A questo punto, non mi resta che invitarvi a vedere questo Ted, per certi aspetti un po' banale, per altri mica tanto.<br></div><div><br></div><div><a href="https://www.youtube.com/watch?v=97XVL2U-OlM">Le regole del gioco </a> (15')</div><div><br></div><div>Ciao, <br></div><div>ale<br></div></div></div><br></div>