[S.Li.P] [OT] inclusioni

Valentino Bocchino valentinobocchino17 a gmail.com
Lun 16 Nov 2020 17:20:16 CET


Comincio con il complimentarmi con Ale, per il suo spunto tratto da un post di Facebook.

> Il giorno 16 nov 2020, alle ore 10:42, Lucio Crusca via SLiP <slip a liszt.softwareliberopinerolo.org> ha scritto:
> 
> Il 16/11/20 09:54, Alessandra Neve via SLiP ha scritto:
>> Ciao
>> non potevo non mandarvi questo brevissimo articoletto https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10158647979026006&id=520861005&sfnsn=scwspmo
>> per restare in tema di linguaggio di genere...
> 
> interessante e per me pienamente condivisibile, ma mi pare non parli di usare simboli simil-cirillici per introdurre artificialmente nella lingua italiana un genere neutro che per la maggior parte delle parole in italiano non esiste.
> 

Se la lingua italiana non prevede generi, o meglio, “sfumature” diverse da uomo o donna, allora francamente sono convinto del fatto che sia un problema della lingua italiana, e non di tutti quelli che si definiscono diversamente dal canonico maschio o femmina. 

> Se il punto è dire "sindaca" o "medica" quando è una donna va benissimo, anzi in quel caso mi fa strano dire "sindaco" o "medico".
> 
> Quello che non condivido è dover scrivere, per non rischiare di offendere la sensibilità di qualche SJW, robe senza senso come "Tutt* @ sindac* d'Itaglia" (la "gl" a quel punto ce l'ho messa apposta).
> 
Nessuno deve fare nulla. Il cercare di non offendere una minoranza è un qualcosa che le persone provano a fare, e il loro impegno nel cercare di farlo è direttamente proporzionale alla loro empatia e alla loro sensibilità nei confronti del prossimo. La lingua è un metodo di comunicazione o in certi casi è un metodo per esprimere istruzioni e gestire informazioni (nel caso dei linguaggi di programmazione). È quindi imperativo che cambi con l’evolversi della società e delle sue scoperte scientifiche. Sono d’accordo sul fatto che bisogna impegnarsi il più possibile per preservare la bellezza di una lingua, ma francamente trovo anche incoerente cercare di salvare i pronomi maschili e femminili in una lingua costantemente calpestata dalla maggior parte dei suoi utilizzatori:
Messaggi come: "ke cos ai magiato oggi” sono sempre più comuni, e penso che nessuno possa sapere quali altri sgorbi la gente si inventerà. Ora, se i cambiamenti sono per far divertire qualcuno (per es.: da domani decido che non bisogna più usare la lettera h perché mi va), allora sono d’accordo a respingerli, ma se sono per integrare individui che pur essendo una minoranza, sono comunque importanti in quanto persone e inoltre soffrono molto, allora io sono favorevole per un cambiamento. La disforia di genere è un problema e io ho fatto personalmente un percorso nella neuropsichiatria infantile del regina Margherita di Torino di recente, per escluderla come causa del mio malessere ancora in corso. Chi soffre di disforia di genere è di solito molto giovane (si presenta in età adolescenziale) e si manifesta con un rifiuto (di intensità variabile) del proprio corpo. Ora, datevi pure alla pazza gioia sulle vostre teorie su quanto questo non sia normale, o altre cavolate simili. Sta di fatto che il punto non è capire se cose come l’omosessualità o la disforia di genere siano dovute ad un fenomeno piuttosto che a un altro. Il punto è che siamo persone, esattamente come tutti quelli che sono stati graziati* con il vantaggio di risultare “normali". La differenza si presenta quando noi soffriamo per come la società ci tratta e ci discrimina, sulla base di idee o altro, e quando soffriamo perché non vorremmo avere i genitali con cui siamo nati. Chi soffre di disforia in particolare, ha forti desideri di farsi del male e/o suicidarsi. Il minimo che possiamo fare per aiutarli è plasmare la nostra lingua in un modo non lesivo nei confronti della lingua stessa, ma che integri anche queste PERSONE. Anche loro, non avendo fatto nulla di male, ed essendo cittadini italiani, meritano un posto nella nostra società. Integrando persone nuove, non si rischia di perdere, ma di guadagnare. Questo è vero se tutti si impegnano a rendere reale un'integrazione pacifica.

Se poi volete chiacchierare sulla disforia di genere o cose simili, scrivete pure. Mi fa piacere aprire dibattiti di questo genere, perché trovo sia giusto che se ne parli apertamente. Potrei non rispondere sempre, perché non sto passando un bel periodo.

*Ci sono persone che non la definiscono una grazia… Lascio scegliere al lettore come vedere la questione, perché non altera comunque il concetto che voglio esprimere.

P.S.: ho scelto di aumentare la grandezza del font… Perché torturarsi a leggere in piccolo quando ingrandire non costa nulla! 😃
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