[S.Li.P] le nuove CPU di Apple

Lucio lucio a sulweb.org
Mar 23 Giu 2020 17:46:32 CEST


Il 23/06/20 15:44, Miriam via SLiP ha scritto:
> Secondo me sottostimi i progressi dell'architettura ARM negli ultimi 5 
> anni. Qui ad esempio puoi vedere benchmark su dispositivi comparabili:
> https://www.notebookcheck.net/SoC-Shootout-x86-vs-ARM.99496.0.html
> e non mi pare che ARM ne esca male.

Scusami, ma l'hai letto quell'articolo? A parte che è del 2013 e che 
quindi riporta dati ormai storici, anche al tempo metteva a confronto le 
CPU ARM top di gamma dell'epoca, con le CPU AMD A4 ed Intel Atom, che 
erano le più economiche in assoluto dei rispettivi produttori. Le A4 
sono state usate forse per i notebook in offerta al supermercato a 199 
euro o forse nemmeno per quelli e le CPU Intel Atom venivano usate sui 
netbook (non notebook), famosi per essere lenti come un bradipo letargico.

> Inoltre con ARM è possibile spingere molto più avanti il multi-core: 

Sì, è vero, ma il software attuale non è scritto per avvantaggiarsi del 
multicore, almeno non quello per sistemi desktop/notebook. Può darsi 
(anzi ne sono certo) che Apple farà in modo che macOS 11, altrimenti 
noto come Big Sur (o Big Suck™ se preferite) sia ottimizzato per il 
multicore, ma alla fine se devi usare una suite da ufficio, quello che 
fa il sistema operativo conta relativamente poco e non c'è multicore che 
ti salvi se le prestazioni del singolo core sono pietose, perché la 
suite da ufficio non è scritta per sfruttare il multicore.

Ovviamente Apple metterà delle CPU ARM potenziate ed ottimizzate, quindi 
la situazione non sarà così tragica, ma è utopico pensare che riuscirà a 
colmare completamente il gap che attualmente hanno con le CPU desktop. 
Il risultato sarà un computer un po' più lento (nell'uso quotidiano, 
lascia perdere i benchmark sintetici) di un qualsiasi pc assemblato in 
cantina, ma ad un prezzo moltiplicato per 5 o più.

> Da un punto di vista industriale Apple può produrre in casa qualcosa che 
> finora ha acquistato da altri. 

Questo è sicuramente vero, infatti come dicevo ad Apple le CPU ARM 
costeranno meno.

> Come ho accennato le prestazioni non saranno un problema, 

Ovvio che non lo saranno, semplicemente perché la maggior parte dei 
clienti Apple lato desktop e notebook non cerca le prestazioni.

> anzi 
> l'integrazione con il resto dei componenti potrebbe offrire persino dei 
> notevoli vantaggi nella grafica 3d.

Questo sì, ma solo perché macOS sposterà la computazione 3D dalla CPU 
ARM alla GPU della scheda video, cosa peraltro nobile e benvenuta, ma 
non tutto il calcolo è elaborazione 3D. Un semplice filtro applicato con 
GIMP (o Photoshop o Lightroom per chi preferisce il software blasonato e 
commerciale) sarà visibilmente più lento rispetto allo stesso filtro 
applicato usando una CPU Intel o AMD (o POWER9).

> Semmai esisterà il problema del 
> parco software. Probabilmente si punta sulla conversione di molte 
> applicazioni oggi dispobinili su iPhone/iPad, ma dovranno trovare un 
> soluzione ponte per eseguire le applicazioni legacy. Ed infatti nel 
> comunicato si parla già di 'Rosetta 2'.

Sì, dovrebbe essere un macchina virtuale JIT (stile JVM per intendersi) 
che permetterà di eseguire il software attuale per macOS, anche se non 
sarà stato ricompilato nativamente per ARM. In questo caso a farne le 
spese sarà Steam, che fino ad oggi riusciva ad eseguire i giochi per 
Windows anche su Mac grazie a Wine/Proton e con le nuove CPU ARM invece 
non potrà più funzionare. In questo caso mi sento di dire "pace e amen".

>> In terzo luogo, perché così facendo, se vuoi (o se devi usare per 
>> lavoro) il nuovo macOS non puoi virtualizzarlo su un Linux
> 
> Ora che Apple cambi architettura per fare un dispetto agli utenti Linux 
> mi pare un po' esagerato :) 

No, non volevo dire questo. Sicuramente non lo hanno fatto per fare un 
dispetto agli utenti Linux, ma il dispetto agli utenti Linux (e tutti 
gli altri del caso, addio Bootcamp per esempio) è un effetto collaterale 
probabilmente non volontariamente ricercato, ma nemmeno fastidioso per 
Apple.

> Anche perché già oggi si possono sviluppare 
> app per iOS/Mac su architetture non Apple (Swift). 

Swift È un'architettura di Apple, ma il problema non è nemmeno quello. 
Il punto è che per pubblicare (attenzione, non per sviluppare) una app 
nativa iOS sull'Apple Store devi per forza compilarla e firmarla con 
XCode. XCode esiste e funziona solo su macOS. macOS esiste e funziona 
solo per sistemi Mac. Ad ma ad oggi è possibile eseguire una macchina 
virtuale macOS su un host Linux, se Linux gira su un Mac o su un PC 
abbastanza simile come hardware (o se usi un hackintosh, che però 
potrebbe essere illegale). In futuro non ci sarà più questa scelta (e 
nemmeno quella dell'hackintosh probabilmente, ma pazienza, non vogliamo 
certo metterci a fare cose al limite della legalità, giusto?).


> Non avrebbe senso 
> perdere programmatori 

No, non li perderà. Saranno i programmatori a perdere la libertà di 
usare quel che vogliono per programmare. Nessuno sviluppatore di app 
sano di mente deciderebbe di perdersi il mercato iOS al giorno d'oggi 
solo per non dotarsi di un Mac. Ergo compreranno o affitteranno tutti un 
Mac.

> solo per vendere qualche macbook in più, anzi 
> direi che è interesse di Apple che il suo ecosistema di applicazioni 
> resti il più ampio possibile.

Infatti resterà tale ed in più garantirà ad Apple che chi entra nel 
giardino farà una fatica bestiale ad uscirne in futuro. Sicuramente un 
caso non voluto o un colpo di fortuna per Apple: non voglio immaginare 
che lo abbiano fatto apposta, non loro almeno. </sarcasm>

> Sarà, ma a me gli utenti Mac hanno sempre dato l'impressione di 
> conoscere piuttosto bene i propri computer. 

Se così fosse, probabilmente avrebbero smesso di comprarli. Salvo 
eccezioni, ovvio.

> E sinceramente non ne 
> conosco neppure uno che sia passato a Linux...

Certo che no, nessuno compra un Mac per passare a Linux, ma alcuni 
vorrebbero avere le due scelte, cioè poter mettere *anche* Linux sul 
loro Mac. Il nostro attuale presidente (di SLiP), per citarne uno.

> In ogni caso non capisco 
> perché dovremmo preoccuparcene noi. Anzi se si realizzerà quel che dici 
> ci saranno nuovi utenti più consapevoli :)

Infatti la nostra preoccupazione (nonché missione associativa) è proprio 
quella di rendere consapevoli gli utenti in modo che possano fare la 
loro scelta in modo ponderato. Non so se sono sfortunato io, ma fra 
tutti i miei parenti, quei pochi che comprano Apple non hanno la minima 
idea di cosa sia una CPU o del perché essere liberi di cambiare sistema 
operativo possa essere importante. Non vogliono saperlo, non gli interessa.

La maggior parte degli utenti pensa che la libertà sia andare a votare e 
non vede due dita oltre il proprio naso o oltre la X che può mettere su 
quella (ormai quasi inutile) scheda elettorale. Se possono andare a 
votare pensano di essere liberi e di conseguenza magari nemmeno ci vanno.

Con il COVID sono passate misure che in altri tempi avrebbero richiesto 
pressioni lobbistiche enormi e mi stupisce quasi che non si stia 
parlando di fare le regionali di settembre online, ma sono pronto a 
scommettere che se in autunno la pandemia tornerà ai livelli di tre mesi 
fa, qualcuno lo proporrà per il futuro.

Tu ti fideresti a votare online usando una piattaforma proprietaria? Io 
no. Anzi, non mi fiderei neppure dei risultati di una ricerca di Google, 
che già di loro non sono propriamente imparziali, figuriamoci se poi non 
so cosa fa il sistema operativo sotto le mie dita e non posso nemmeno 
usarne un altro senza prima comprare un altro computer.

Noi DOBBIAMO preoccuparcene, perché siamo quelli che capiscono la 
situazione e gli unici in grado di distinguere un affare da un lock-in 
nel campo informatico. Certo, le piattaforme libere non spariranno, 
perché, seppur pochi in proporzione, saremo sempre abbastanza in valore 
assoluto da giustificarne l'esistenza sul mercato, ma mai abbastanza, se 
da soli, da far pendere l'ago della bilancia e garantire la circolazione 
globale dell'informazione libera e non censurata.

Conta che se certe liberà spariscono, spariscono per tutti, non solo per 
gli utenti Apple o simili. Ma è possibile che gli utenti Apple ed 
analochi contribuiscano, ignari, alla perdita comune di certe libertà.


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