[S.Li.P] [OT] scrittura inclusiva
Lucio Crusca
lucio a sulweb.org
Mar 19 Mar 2019 20:18:16 CET
Ciao Ale,
partiamo dalle cose importanti: non ce l'ho con te né con nessun altr* (a questo punto dovrei mettere l'apostrofo dopo "nessun" oppure no?), quindi se avessimo scritto le stesse cose via whatsapp avrei messo tutte le faccine sorridenti e cuoricini del caso.
Mi piace però chiacchierare di queste cose, quindi continuo la chiacchierata rispondendoti con solo testo, ma tu puoi dare per scontato che lo faccio a cuor leggero e con la dovuta dose di allegria, anche se dalla mail non risulta.
Prima di tutto ti rispondo sulla parte più prettamente informatica: si usa OT per convenzione, perché gli informatici sanno che significa "fuori tema" e questa è una lista a carattere informatico. Non è paragonabile con l'asterisco del linguaggio inclusivo, almeno non in questo ambito, semplicemente perché è una sigla e le sigle esistono nel linguaggio scritto almeno da "SPQR" in avanti, ma probabilmente anche da prima. Le sigle fanno quindi parte del linguaggio scritto a pieno titolo, cosa che invece non si può dire dell'asterisco. Inoltre, durante la lettura, le sigle sono facilmente pronunciabili, sia leggendole così come sono, sia eventualmente pronunciando le rispettive parole che rappresentano per esteso: anche questo non è vero per l'asterisco.
Quanto all'anglicizzazione dell'italiano, o ad altri influssi stranieri in lingue locali, è un processo determinato dalla comodità di comunicazione, non da un'ideologia. Usiamo "whatsappare" perché è un termine chiaro, anche se non faceva parte del nostro vocabolario fino ad un quarto d'ora fa.
Il termine "tutt*" invece non è affatto chiaro: pensa che ho appreso solo ora, dalla tua email, che non sta per "tutti e tutte", ma che intende includere anche tutto quello che ci sta nel mezzo. Senza nulla togliere alla libertà di autodeterminazione di ognuno, è evidente che sull'esistenza delle "cose" (passami il termine) che ci stanno nel mezzo ci possano essere opinioni discordanti, che un asterisco da solo non può dirimere.
Usare l'asterisco significa sottolineare un concetto che per te è importante, ma che rende la comunicazione farraginosa, perché non ha nulla a che vedere con un'associazione di software libero. O almeno non più di quanto la mia fede in Dio possa aver a che fare. Se io iniziassi ogni email che scrivo qui con: "Preghiamo il Signore, perché ci protegga e guidi sempre", pensi che la cosa passerebbe inosservata e tacitamente accettata da tutti?
Non voglio però entrare nel merito del significato ultimo di quell'asterisco, perché, nonostante io sia cattolico (sigh!) capisco le motivazioni del mondo LGBTQQIAAP (poi dicono che sono gli informatici ad usare sigle incomprensibili ed impronunciabili...), ma mi limito a dire che, essendoci dietro a quell'asterisco molto di più di quanto non appaia, dal punto di vista comunicativo trovarlo scritto è solo un fastidio, al pari della parola "xkè" o roba simile.
Ciò detto resta valido quando già scritto prima: non me la prendo, voglio bene a tutti, anche a chi usa il linguaggio inclusivo, e non serve la mia approvazione, né quella di altri brontoloni che non hanno di meglio da fare che rompere le scatole al prossimo sull'uso di un asterisco.
:)
On 19/03/19 13:25, alessandra neve wrote:
> Ehilà! Ciao a tutti e tutte e a chi, tra questi opposti, si riconosce nel mezzo o più da una parte o più dall'altra (!!!!) - ma già, questo è un altro tema su cui non credo siamo tutti e tutte d'accordo! ;)
> Ops,e cosa ne dite di questo simbolo punto-e-virgola-parentesi che ripropone un emoticon?! Mi sa che non è sempre apprezzato nemmeno questo!
>
> In fondo, l'asterisco è un altro espediente grafico, è solo un modo (che scelgo io) per non allungare il testo con "tutti e tutte e tutti quelli che ci stanno dentro.." che diventa un po' lunga ma che permette a me di segnalare che ritengo importante che nessuno si senta escluso. E perchè non sempre ho voglia di utilizzare parola inclusive ("persone", per esempio).
>
> Non è un po' come scrivere nell'oggetto OT? E' un acronimo, e pure di una espressione inglese, anche se l'espressione FUORI TEMA ce l'abbiamo pure in italiano...si potrebbe per convenzione usare FT. Almeno per rispetto a questa povera lingua italiana che viene bistrattata da quella dominante!?
>
> Eppure, che problema c'è? Mai come nel mondo dell'informatica si sono accolte a bizzeffe parole inglesi senza preoccuparsi che ne esistessero di italiane o senza preoccuparci di crearne di nuove, seguendo scrupolosamente le regole della grammatica che ci aiutano a crearle.. (eppure...conoscete Noam Chomsky <https://it.wikipedia.org/wiki/Noam_Chomsky>?)
> Lo sapete vero che watasppare è una nuova parola italiana? Succede perchè la lingua è viva: http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/parole-nuove
>
> Come dice Lucio, per me l'asterisco è solo una convenzione usata da alcuni per sottolineare che si vuole includere tutte le persone che leggono, a qualsiasi genere appartengano. Tutto qui, ma per me è importante. Come lo è OT, per segnalare chiaramente che si è fuori tema ma se ne è consapevoli e si avvisano della cosa tutti gli altri lettori. E' comodo ed è importante.
> Mi dispiace se per qualcuno la prima convenzione è così snervante! (Faccina sorridente per alleggerire il tono del testo) Comunque no problem, posso smettere!!
>
> Fatemi ancora aggiungere, però, che le parole formano i pensieri, i pensieri la cultura e se la cultura è discriminante, bè da sempre l'umanità ha provato a cambiare qualcosa anche partendo dalle parole: è quanto mai in nostro potere, senza troppe aspettative, con leggerezza, prendendosi anche un po' in giro se il risultato è quello di essere malinterpretate o considerate estremiste o violentatrici (ammazza!) della lingua.
>
> Pazienza, sarà successo anche quando qualcuno ha iniziato ad usare le parole "poliziotta"... "magistrata"... "sindaca" o "ministra" (ma va?!), comparse negli anni mano a mano accompagnando la cultura che piano piano ammetteva le donne in ambiti sempre più ampi e, semplicemente, la nostra bella lingua - viva e in costante cambiamento - si adattava...spesso seguendo semplici regole grammaticali, e altre volte no.
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> D'altra parte, le regole grammaticali le facciamo noi, non sono mica dogmi.
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> Ah, dimenticavo: lo sapete che l'Accademia della Crusca è intervenuta da mo' sulla questione del linguaggio di genere, sì?
> http://www.accademiadellacrusca.it/it/tema-del-mese/infermiera-s-ingegnera. <http://www.accademiadellacrusca.it/it/tema-del-mese/infermiera-s-ingegnera> E ammetto serena che l'asterisco come espediente grafico non è incoraggiato, perchè può rendere difficile la lettura, ma in apertura e chiusura dopo il "ciao" in una semplice mail forse...forse si può sopportare se si è d'accordo con il principio per cui viene usato?! Daiiiiii Luciooooo, faccina sorridente con i cuoricini, tanti tanti cuoricini!
>
> Buona giornata, a Lucio e a tutti i soci e a tutte le socie di SLiP e a chiunque sia stato/a così paziente da leggere fin qui.
> Grazie!
> Ale
>
>
> Il giorno dom 17 mar 2019 alle ore 19:49 Lucio Crusca via SLiP <slip a liszt.softwareliberopinerolo.org <mailto:slip a liszt.softwareliberopinerolo.org>> ha scritto:
>
> On 17/03/19 17:09, Andrea Primiani via SLiP wrote:
> > Lucio ti aggrada?
> >
>
> Sì, più o meno come un dito in un occhio... e come andrebbe letto? Forse qualcosa tipo "Ciao a tuttipuntomedioe"? È peggio Ke usare il linguaggio SMS... a pensarci bene "Ciao a tuttasterisco" era più simpatico, se non altro. Che dire però dell'asterisca e della punta media? Perché loro non sono incluse?
>
> La discriminazione non è una questione grammaticale e la grammatica non è uno strumento di sensibilizzazione sul tema. La grammatica è un insieme di regole utili per COMUNICARE. Violare queste regole in modo artificiale significa far più fatica a comunicare (e magari essere discriminati proprio per quello). Fine. Non si ottengono risultati utili.
>
> Ciò detto, ognuno resta ovviamente è libero di scrivere come vuole, non è che si debba ottenere il mio nulla osta né altro.
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> Allo stesso modo io resto libero di prendere per i fondelli chi violenta la lingua italiana nella speranza di COMUNICARE qualcosa che di per sé è importante, ma che in questo modo rischia di diventare fastidioso come un teppista ke skrive con la K x darsi un'importanza all'interno del branco.
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