[Soci SLIP] Idea: tavola rotonda per LD - Che fine ha fatto ill SW libero nel mondo iperconnesso degli smartphone?

Mauro . mauropm99 a gmail.com
Mar 22 Set 2015 19:02:09 CEST


Forse il Dottorelle non è ancora riuscito a cancellarsi dalla lista.
provo a spiegare la procedura più dettagliatamente.

Bisogna cliccare sul link

https://liszt.softwareliberopinerolo.org/vecchiamlsoci/

e poi andare in fondo alla pagina dove c'è un pulsante con scritto

CANCELLATI O MODIFICA OPZIONI

inserisci la tua mail e clicca sul pulsante

nella pagina che appare inserisci la tua password ( quella che hai ricevuto
quando ti sei iscritto )

e poi clicca su CANCELLAMI


Il giorno 21 settembre 2015 22:28, dottorelle a libero.it <
dottorelle a libero.it> ha scritto:

>
> Potete togliermi dalla mailing list?
>
> >----Messaggio originale----
> >Da: stefano.careglio a gmail.com
> >Data: 21/09/2015 15.06
> >A: "Lista soci SLIP"<soci a mail.pinerolo.linux.it>
> >Ogg: Re: [Soci SLIP] Idea: tavola rotonda per LD - Che fine ha fatto ill
>      SW
> libero nel mondo iperconnesso degli smartphone?
> >
> >Inizio rispondendo subito alla domanda centrale della questione: penso
> >che Cecilia, la grandissima "troia" che ho allevato per dieci mesi,
> >abbia vissuto questo periodo in un modo che poche/i sue/oi
> >"colleghe/i" si possono anche solo lontanamente sognare; a parte il
> >primo giorno in cui l'ho catturata, un po' bruscamente al lazzo, nel
> >bosco dietro casa, dopo una lunga giornata di appostamenti ed
> >inseguimenti e l'ultimo in cui avrebbe sicuramente preferito stare da
> >un altra parte, il resto della sua esistenza sono stati "buirun"
> >ottimi e abbondanti, tanti rovi, lamponi e lumache che adorava e
> >perfino i grattini sul lardo, ops sul collo; ci si fa un culo gigante,
> >ma quello che rimasto è stato notevole e non ultimo per il fatto che
> >adesso se assaggio un qualsiasi salume, so valutare come hanno
> >lavorato coloro ai quali ho delegato la sua preparazione e avendo
> >vissuto in prima persona la faccenda, ho ben chiaro cosa comporta e
> >son finito poi per selezionare, e di parecchio, i contributi animali
> >alla mia dieta.
> >
> >La delega è uno degli argomenti più sviscerati da Ivan Illich che ne
> >sottolinea spesso un aspetto fondamentale, e di solito piuttosto
> >trascurato: la perdita delle proprie capacità quando lasciamo fare a
> >qualcun altro qualcosa che saremmo tranquillamente in grado di fare
> >noi stessi e l'analisi diventa ancora più devastante nel considerare
> >quel che succede se si delega alle macchine e non alle persone quelle
> >attività, praticamente fisiologiche, per cui l'essere umano si è
> >evoluto per migliaia di generazioni.
> >
> >Ma vorrei rispondere a Luca, in particolare sul concetto di
> >specializzazione del lavoro come base della civiltà, con un esempio
> >preso dalla vita nelle valli tra ottocento e novecento: qua a rorà
> >c'erano due elementi, ad una prima valutazione antitetici, ma
> >tutt'altro a conoscere bene la cosiddetta "civiltà alpina", la
> >presenza in tantissime abitazioni di un forno, anche di grandi
> >dimensioni, praticamente ad uso privato/familiare, di cui i meglio
> >conservati risalgono proprio al periodo in cui in paese c'era il
> >"panatè", personaggio particolarmente celebre da raggiungere valore
> >letterario e influenzare anche la toponomastica locale. Insomma
> >all'epoca il pane se lo facevano o approfittavano dell'ottimo prodotto
> >della panetteria locale? Probabilmente entrambe le cose, perchè
> >avevano capito che per le necessità fondamentali della vita, avere un
> >solo modo per soddisfarle conduce all'estinzione quando quel modo non
> >è più disponibile.
> >
> >E qui arriviamo al punto in cui oltre le proprie capacità si perde
> >l'"alternativa".
> >Trovo assurdo che si vada a raccogliere frutta e verdura per paghe
> >irrisorie, quando a farlo per se e non per un padrone, si ricaverebbe
> >molto di più dal proprio duro lavoro ed i terreni abbandonati poi non
> >mancano di certo; non penso che sia l'idiozia la prima causa a rendere
> >schiave le persone, quanto il fatto che nella loro testa, per quello
> >che fanno, non esistono alternative. Non delegare ad altri il
> >soddasficimento delle proprie necessità ti rende libero dal dover
> >accettare la schiavitù (che poi serve solo per avere quella misera
> >quantità di euri per procurarti quello che hai dovuto trascurare,
> >proprio perchè dovevi lavorare); se una generazione intera di precari
> >sottopagati capisse che potrebbe vivere altrettanto bene (magari senza
> >aifon, ma con un furbofono che costa un decimo e fa le stesse cose),
> >lavorando molto meno e riprendendosi in mano la propria vita, senza
> >schiavi son convinto che non esisterebbero nemmeno più i padroni...
> >Ma se hai delegato ogni aspetto che ti tiene in vita al "sistema" e
> >hai quindi perso tutte le possibilita di poterne fare a meno, mai
> >cercherai di combatterlo (perchè esserne poi eventualmente escluso,
> >comporta il non poter provvedere più a qualsiasi propria necessita) e
> >accetterai, per forza e passivo, qualsiasi cosa, proprio perchè non
> >avrai più alcuna alternativa.
> >
> >Sui premi, butto li due candidature, più per far capire meglio cosa mi
> >passava per la testa quando ho proposto l'iniziativa, che per
> >spingerne la realizzazione di cui non sono poi così effettivamente
> >convinto.
> >
> >Per il premio Neo, l'autrice di questo libro:
> >http://www.marcovalerio.it/titolo/9788875473471/
> >forse non saprà cosa vuol dire software libero (è un tema che non
> >abbiamo affrontato in dettaglio quell'unica volta in cui l'ho
> >conosciuta), ma son sicuro che pochissimi sanno cosa stia dietro ai
> >materiali dei nostri computer quanto lei, e magari può essere per il
> >mal d'africa e non per aver scritto un driver del kernel di linux che
> >si riesce a capire il lato oscuro della tecnologia.
> >
> >Per il premio MacGyver (che poi potrebbe essere il classico coltellino
> >svizzero con cui questo eroe sapeva smontare e ricostruire l'universo
> >intero) ho trovato proprio stamattina questo articolo:
> >http://genova.repubblica.
>
> it/cronaca/2015/09/20/news/ventimiglia_foglio_di_via_per_chi_aiuta_i_migranti-
> 123270051/
> >dove il protagonista paga pegno per aver trovato una dimensione
> >"rivoluzionaria" di una tecnologia piuttosto semplice come pannello
> >solare e caricabatteria mentre talvolta i "rivoluzionari" che
> >rifiutano in toto la tecnologia (e poi magari le usano di nascosto,
> >magari proprio le meno etiche, perchè non ne possono fare a meno) si
> >precludono parecchie possibilità.
> >
> >Come sempre poco sintetico, ma quando si toccano argomenti per me di
> >primaria importanza, non riesco a trattenermi,
> >
> >  stefano
> >
> >
> >PS non è poi tanto estraneo il concetto di genere nel ragionamento,
> >perchè se i settori con approccio più diretto alla tecnologia sono a
> >frequentazione quasi totalmente maschile e la montagna abbandonata lo
> >è stata a partire dalla componente femminile che l'abitava; un po' di
> >domande assolutamente pertinenti restano sempre in attesa di risposta
> >(ed ho poi il dubbio che la violenza di genere sia solo l'aspetto più
> >becero di una condizione in cui se non sono le donne ad essercisi
> >trovate, per lo meno quando avevano l'opportunita di uscirne, in
> >larghissima maggioranza, non l'hanno colta).
> >
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