[Soci SLIP] cervelli (informatici) in fuga: "qui copiano il software libero, la mi danno 2600 euro/mese"

Enrico Agliotti enrico.agliotti a gmail.com
Lun 8 Giu 2015 15:39:13 CEST


Cervelli in fuga

Informatico a Praga. “In Italia eseguivo ordini. Qui mi danno tempo e benefit”

Vincenzo Chianese, 26 anni, è un programmatore di Napoli. A causa di
proposte di lavoro "poco stimolanti" e di “capi che copiavano molto da
progetti open-source senza specificare il contributo di terzi”, ha
spedito il cv all'estero. E ora nella Repubblica ceca ha trovato
quello che cercava

di Chiara Daina | 8 giugno 2015

Da Napoli a Praga. Un biglietto di andata senza ritorno. Per la
libertà di inventare, e buttala via. Vincenzo Chianese, 26 anni, è un
programmatore informatico. Ha iniziato a sviluppare software con suo
padre all’età di 17 anni. Poi si è iscritto alla facoltà di Ingegneria
informatica, che non ha ancora finito perché ha messo in primo piano
il lavoro. “Ho cambiato tre aziende – racconta -. Il problema era
sempre lo stesso, non c’era spazio per le mie idee, dovevo solo
eseguire ordini, magari sbagliati, suggerivo una correzione, niente da
fare, l’obiettivo era vendere e alla svelta”.

Secondo lui, in base all’esperienza che ha avuto, in Italia “si fa
carpenteria informatica, altro che ingegneria”. Vincenzo ha creato
software per la contabilità di un’azienda di toner e stampanti,
software per l’automazione della linea di produzione di una società di
energie alternative, e software per il recupero credito utilizzato
dalle banche. “I miei capi copiavano molto da progetti open-source e
nella licenza del prodotto non specificavano il contributo di terzi”.

Vincenzo ha la testa in fermento e le mani legate. “Il tuo compito si
riduce a montare e collaudare i soliti impianti. Una cosa noiosa e
svilente”. Che non fa per lui. Rinuncia a tre contratti a tempo
indeterminato pur di mettere a frutto le sue intuizioni. Rifiuta
quattro offerte dal Nord Italia, “poco stimolanti”. Invia il
curriculum all’estero. Gli rispondono da Spagna, Malta e Praga.
Sceglie la terza, “perché l’offerta è più prestigiosa”. Gli arriva da
un’azienda che fa strumenti per gli sviluppatori di software, “un
gradino più in alto del posto di prima”. Un colloquio via skype e il
suo sogno si avvera.

Per la prima volta non è il più giovane del team. “Qui l’età media è
30 anni. In Italia, quasi 40. Sono l’unico straniero ma i colleghi con
me, e pure tra di loro, parlano inglese. La competenza di tutti è
molto alta. Se sottolineo una falla, ne discutiamo e troviamo insieme
una soluzione. Mi danno fiducia e le mie critiche non vengono prese
come offese. In più, mi danno il tempo di analizzare bene il progetto,
quattro o cinque giorni solo per documentarmi. A Napoli te lo scordi”.

I due soci, spiega, sono trentenni, della Repubblica ceca, e hanno
aperto una sede anche a San Francisco. Ventisei dipendenti in tutto.
“Faccio avanti e indietro dagli Stati Uniti, e presento i nostri
prodotti in giro per il mondo”. Vincenzo è assunto con un contratto a
tempo indeterminato, guadagna 2600 euro al mese e gode di parecchi
benefit. “Affitto pagato, ferie pagate, posso lavorare anche da casa,
ma preferisco stare in ufficio con gli altri, e ho un budget
illimitato per realizzare i miei lavori. Ho trovato il paradiso, posso
dirlo”. Nel tempo libero studia chitarra classica al conservatorio “Ho
chiesto il trasferimento dal conservatorio di Napoli. Mi mancano due
anni per il diploma”. Ripensando al passato, ammette: “Forse ho
conosciuto solo l’un per cento del settore informatico italiano,
magari ci sono posti sanno fare questo mestiere come Dio comanda, ma
mi è bastato per avere voglia di cambiare Stato”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/08/informatico-a-praga-in-italia-eseguivo-ordini-qui-mi-danno-tempo-e-benefit/1753686/

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