[Soci SLIP] secure boot - restricted boot, social e privacy

loredana llcfree a gmail.com
Dom 20 Ott 2013 20:57:20 CEST


Segnalo questo video (in inglese):

http://media.libreplanet.org/u/libby/m/embracing-secure-boot-and-rejecting-restricted-boot-matthew-garrett/

Anche se non siete interessati al video, date un'occhiata al sito, che
e' fatto con mediaglobin, l'equivalente GNU di youtube e di altre
piattaforme di condivisione di immagini, video, scambi etc. 

Nonostante la giovane eta' (release sotto 1.0) mediaglobin e' gia'
un'ottima piattaforma. E' anche un buon esempio di come sia semplice
vedere un video con qualsiasi browser (inclusi i miei :). E' il futuro
del web, quello libero, in html5.

Sull'argomento in se' (secure boot versus restricted boot) sono
disponibili sempre allo stesso link anche delle slides (in inglese ma,
ovviamente, piu' semplici da seguire che non il video). 

Riassumendo fino all'osso un lunghissimo talk: secure boot significa che
e' l'utente che sceglie di quali applicazioni si fida, nel caso di
restricted boot e' il venditore. Ma di fatto, al momento, l'unico modo
di avere su un sistema con secure boot un sistema operativo o della
applicazioni che l'utente sceglie e' farle firmare (pagando) da
microsoft. Questo e' quello che fanno Red Hat e Canonical. Debian, non
essendo una multinazionale, non se lo puo' permettere.

I sistemi arm windows sono tutti del tipo restricted boot (cellulari,
smartphone, tablet etc, per intenderci). Lo sono anche la maggior parte
dei dispositivi android,  tant'e' vero che l'utente deve sostituire il
firmware (cioe' craccare il suo dispositivo) se vuole avere accesso come
root, con tutte le implicazioni per la sicurezza che questo in un
sistema sempre in rete comporta.

Per ottenere una chiave privata per un sistema con secure boot si puo'
far "quasi" tutto con software libero. Peccato che l'applicazione per
richiederla e' fatta in silverlight. Se ascoltate il video, a questo
punto sentirete una bella risata, ma in effetti non c'e' molto da
ridere: si puo' scrivere tutto il software libero che si vuole, ma poi
non si puo' piu' eseguirlo. Se non cambia nulla, il free software muore.
Solo 10 anni fa era impensabile, ma ora i desktop e le architetture
standard stanno scomparendo, sostituite da cellulari, smartphone,
tablets etc. 

Qui sotto invece trovate l'intera collezione per la condivisione,
salvaguardia della liberta' e della privacy dell'utente su cui stanno
lavorando come progetto GNU (sempre in inglese, ahime', ma almeno
sappiate che esiste):

https://directory.fsf.org/wiki/Collection:PRISM

Se mai sara' possibile e interessante parlare di questi argomenti in
SLiP, possiamo superare la difficolta' all'accesso delle informazioni
dovuta alla lingua inglese con traduzioni al volo. Anche gli aspetti
tecnici possono essere "tradotti" in linguaggio comprensibile a tutti.

In ogni caso, molto e' stato scritto su questi argomenti in lista, cosi'
non va perso. Io scrivo molto piu' di quanto parli e percio' chi vuole
puo' ritrovarlo. Non sempre l'oggetto del messaggio e' appropriato, ma
uno sforzo in quella direzione almeno l'ho fatto.

Loredana




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