[Soci SLIP] progetto "programmi liberi in biblioteca"

Enrico Agliotti enrico.agliotti a gmail.com
Mer 27 Mar 2013 10:16:43 CET


Adesso riscriverò il testo per tenere conto il più possibile dei
vostri suggerimenti.
Ma a parte le questioni linguistiche, mi servirebbe in particolare un
aiuto sulla terza parte.
Mi servirebbero dei nomi di programmi o da "introdurre" e soprattutto
di persone che siano in grado e abbiano voglia di farlo.
È particolarmente difficile spiegare un programma applicativo perché
intanto penso che in generale, se si vuole fare una cosa di qualità,
si debba sapere 100 per insegnare 10 e per gli applicativi le cose da
sapere sono di tre ordini diversi:
1) sapere la materia trattata dal programma (es.: la grafica se il
programma è di grafica)
2) saper usare il programma in questione (e purtroppo la maggior parte
dei professionisti usa un programma proprietario)
3) saper insegnare (possibilmente senza usare ne il gergo informatico
ne quello della materia in questione)


Il 27 marzo 2013 10:05, llcfree <llcfree a gmail.com> ha scritto:
> Anche questa frase e' sbagliata:
>
> "I programmi liberi (o software libero o programmi open source,
> definizioni che partono da concetti diversi ma che si equivalgono"
>
> o, come minimo, indefinita. Per dire che si equivalgono, occorre
> specificare rispetto a quale criterio (punto di vista in italiano,
> criteri per le classi di equivalenza in teoria degli insiemi sono
> esattamente la stessa cosa).
>
> Di fatto, l'unica cosa che hanno in comune tutti (compreso il freeware)
> e' di essere gratuiti.
>
> Open source e free software hanno in comune che il codice sorgente e'
> disponibile (o, almeno, dovrebbe, non so chi controlli davvero).
>
> Free software e software rilasciato con licenze compatibili alla GPL (un
> sottoinsieme dell'open source) hanno in comune la garanzia legale dei
> diritti sanciti dalle licenze libere, che vanno molto al di la'
> dell'avere il software gratis e il codice sorgente (quando c'e', di cui
> pochi si occupano davvero). Il controllo e' praticamente automatico. Il
> software rilasciato con quetse licenze non puo' essere fagogitato da
> nessuno senza che rimanga anche alla comunita' tutta (non puo' esser
> fatto sparire).
>
> Senza sapere di cosa si parla, o sapendolo e pensando che agli altri a
> cui ci si rivolge non serva, e' molto meglio stare zitti, perche' si
> aggiunge solo confusione alla confusione gia' estrema (chissa' se era
> questo che intendeva Wittengstein con la chiusura del suo tractatus:
> cio' di cui non si puo' parlare, si deve tacere? Diceva anche che un
> trucco in logica e' un trucco contro se stessi).
>
> Loredana
>
> On Tue, 2013-03-26 at 17:22 +0100, Lucio Crusca wrote:
>> In data Tuesday 26 March 2013 16:08:46, Enrico Agliotti ha scritto:
>>
>> > e nessun tipo di vincolo legale nel loro utilizzo.
>>
>> Riscriverei questa frase, perché messa così è proprio sbagliata. Non è vero
>> che non ci sono vincoli legali, altrimenti la GPL e le altre licenze OSI a che
>> servono? È però vero che i vincoli sono volti a garantire determinati diritti
>> agli utenti, in contrasto con le licenze del software proprietario che sono
>> volte a limitare tali diritti.
>>
>> Ciò detto, non saprei come esprimerlo in poche parole adatte al contesto.
>>
>> > Nemmeno lo studio,
>> > la copia, la modifica, il rifacimento degli stessi è vietata.
>>
>> Toglierei il "Nemmeno" e quindi al fondo metterei "non sono vietati, ma
>> incoraggiati".
>>
>> > 2) sportello di assistenza
>> >
>> > Tutti i software che proponiamo, trattandosi appunto di software
>> > liberi, possono essere legalmente distribuiti e consigliati agli
>> > utenti della biblioteca. Lo sportello si propone di fornire un punto
>> > di assistenza sia per chi usa il computer libero in biblioteca, sia
>> > per chi usa questi software a casa. Sarà a disposizione nei locali
>> > della biblioteca, qualche ora ogni settimana, un tecnico volontario
>> > che potrà rispondere alle domande degli utenti.
>>
>> Mi sembra di ricordare che ti offrivi volontario tu, mi sbaglio?
>>
>> > (*)il sistema operativo è l'insieme dei software di base che rendono
>> > funzionante un computer. Il sistema operativo però da solo non basta a
>> > rendere utile un computer. È indispensabile dotarlo di software
>> > applicativo.
>>
>> Eviterei questa definizione. Cos'è un sistema operativo più o meno la gente lo
>> intuisce, almeno per quel poco che serve a capire questo discorso. D'altra
>> parte  questa definizione, oltre a non essere particolarmente precisa (anche
>> perché non c'è consenso su cosa esattamente faccia parte del SO e cosa no),
>> introduce nuove terminologie ("software di base", "software applicativo") e
>> quindi, se qualcuno la legge nella speranza di capire cos'è un SO,
>> probabilmente ne uscirà con più domande di prima.
>>
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