[Soci SLIP] Re: precisazioni sulla GPL

loredana llcfree a gmail.com
Mer 16 Gen 2013 19:40:03 CET


On 1/16/13, Lucio Crusca <lucio a sulweb.org> wrote
> In data mercoledì 16 gennaio 2013 18:02:52, loredana ha scritto:
>> NESSUNO, neanche il privato che acquista codice GPL da me, può
>> pretendere che io NON lo renda pubblico, se così decido.
>
> Vero, ma per fare la precisazione sulla precisazione, questa impossibilità
> di  vincolare l'autore del codice alla non distribuzione non è dovuta alla GPL,
> ma è dovuta al diritto d'autore. Se il privato vuole vincolare l'autore in
> questo  senso, non basta che non accetti la GPL, ma deve richiedere all'autore del
> codice la cessione dei diritti.

Sì, ma questo (richiedere all'autore del codice la cessione dei
diritti, viene fatto praticamente sempre, sia che si tratti
dell'autore di codice, o dell'autore di un articolo, o di un libro, o
di un brano musicale protetto dalla SIAE etc etc).

Non era così fino ad un certo punto dello sviluppo software, ed è
proprio stato il fatto che, per la prima volta, Stallman si sia
sentito rifiutare da un collega programmatore il codice della
stampante perché vincolato da un Non Disclosure Agreement che ha dato
il via all'ira funesta da cui è nato il manifesto del 1984, il
progetto GNU, la GPL etc.

> In altre parole, senza GPL e senza nessuna licenza allegata al codice,
> l'autore del codice resta l'unico ad avere diritto di farne quel che vuole
> di
> quel codice (supponendo ovviamente che l'abbia scritto tutto lui e che non
> debba quindi sottostare ad altre licenze), fino a quando non decide di
> cedere
> tale diritto ad altri.

Fin quando non lo vende. A quel punto, comanda chi paga. Certo, per il
software che scrivo per me, o che distribuisco a chi mi pare e piace
senza averlo rubato a nessuno, sia un privato o la comunità difesa
dalla gpl, sono io che ho tutti i diritti. Ma si parlava di contratto
tra sviluppatore e cliente nell'email precedente perché la domanda era
riferita a quel contesto.

> Fanno eccezione piccoli frammenti di codice che tutti i programmatori usano
> e
> che sono di pubblico dominio, in quanto soluzione più ovvia e più
> comunemente
> utilizzata a problemi comuni.

Negli Stati Uniti, tutto il software sviluppato nell'ambito di
contratti di ricerca pubblici, e là i soldi pubblici per la ricerca
sono davvero tanti, deve essere rilasciato nel pubblico dominio. O,
almeno, così era fino a 10 anni fa. Ha senso, in un paese che produce.

> Sembrano cose ovvie, ma qualcuno come Microsoft ha provato addirittura a
> brevettarle tali ovvietà...
>
> http://web.archive.org/web/20070315210041/http://www.heise.de/english/newsticker/news/86141

No comment. Le multinazionali stanno diventando un problema serio per
gli Stati. Così come la finanza lo è per il settore produttivo. Nel
farsi a botte generale che ne consegue, io continuo a sostenere che i
cittadini e le comunità in generale hanno i loro specifici diritti da
salvaguardare e che devono lasciare che gli altri si pestino tra loro.

Loredana
Loredana




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