[Soci SLIP] modello economico per lo sviluppo di software libero

Davide Corio davide.corio a domsense.com
Lun 21 Gen 2008 19:42:53 CET


Il giorno lun, 21/01/2008 alle 17.13 +0100, Domenico Odetti ha scritto:
> Uniche possibilità che vedo per gli sviluppatori professionali di software nel mondo dell'open source sono: 
> a. trovi un solo cliente che ti commissiona e paga il software e decide che il software si a scritto e coperto da gpl. 
> b. ti comporti esattamente come una software house che produce software proprietario e poi ad un certo punto ti fai bello dicendo che hai rilasciato il codice.

Lucio ha mio avviso ha colto perfettamente nel segno, sostenendo che il
problema si pone per quei progetti che hanno l'antagonista proprietario
disponibile al supermercato a 19.99 EUR (o che sono disponibili
gratuitamente e/o inclusi nell'SO).

Nel mio caso, vivo grazie all'unico software libero che seguo veramente
da vicino, ovvero Plone.
Sviluppare aggiunte per Plone o migliorarne altre senza chiedere nulla,
mi consente di far crescere il nome di Plone, così che la gente che sa
che lo conosco bene mi affida dei lavori e/o personalizzazioni su quel
prodotto.

E questo è il principale ecosistema economico nato attorno al software
libero.

Un client voip, un tool per la connessione ADSL o cose simili, sono nel
complesso delle banalità da sviluppare rispetto ad un complesso
framework per la gestione documentale, ma... è quasi impossibile trovare
gente che ti chiede personalizzazioni su quei software.

Ed ecco che il software libero dispone di colossi importantissimi con
Linux (senza GNU davanti), Apache, MySQL e tanto altro. Ma non possiede
piccoli pezzi del puzzle ma altrettanto importanti come un tool
user-friendly e affidabile per creare una connessione ADSL.

I piccoli pezzi del puzzle fino ad ora sono stati sviluppati
amatorialmente o dalle grosse aziende che vivono attorno ad una
distribuzione GNU/Linux (Canonical, Sun, Novell, RedHat, ...).

Purtroppo, finchè GNU/Linux non prenderà abbastanza piede sui desktop
queste aziende non investiranno più di quanto fanno, ma...finchè non ci
saranno investimenti in questo senso, GNU/Linux non scalerà mai il mondo
dei desktop.

Per poter creare una breccia in questo circolo vizioso bisogna trovare
una soluzione, e commissionare collettivamente le migliorie necessarie
può essere una strada percorribile.
L'unica cosa a cui fare attenzione durante la teorizzazione di questo
sistema, è che deve essere il meno possibile somigliante ad una forma di
beneficenza. 

-- 
Davide Corio
email: davide.corio<at>domsense.com
web: http://www.domsense.com




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