[Soci SLIP] PCLinuxOS: Il killer di Ubuntu

Davide Corio davide.corio a domsense.com
Ven 11 Gen 2008 10:12:42 CET


Il giorno ven, 11/01/2008 alle 09.56 +0100, luca ha scritto:
> E se iniziassimo a rompere gli schemi smettendo di seguire i caproni che si
> prendono a cornate? :D

Dietro a tutto questo c'è un pro ed un contro.
Il contro è quello che sottolinei tu, ovvero il fatto che si disperdono
energie (le distribuzioni più importanti sono meno di 10, quelle
disponibili quasi 400).
Il grosso pro invece è che una distribuzione solitamente nasce perchè
una o più persone sentono un'esigenza non coperta dalle altre
distribuzioni.
Forkano una distro e implementano nuovo software su questa distro.

Facendo così si può testare la nuova funzionalità senza rompere lo
schema di sviluppo della distribuzione originaria.

Prendiamo ad esempio Debian vs Ubuntu.

Ubuntu è nata perchè in Debian un desktop aggiornato lo otteniamo solo
con Unstable ed Experimental, mentre le altre distribuzioni garantivano
agli utenti versioni (dichiarate) stabili con software aggiornato.

Ora Ubuntu concentra i suoi sforzi sulla correzioni di bachi dei
pacchetti desktop, e questo contributo si riversa (solitamente) in
Debian.

Di fatto il fork Debian->Ubuntu ci ha permesso di ottenere un desktop
più stabile ed aggiornato.
E di fatto Ubuntu può essere considerata la versione Desktop di Debian,
visto che ci sono dei server che ogni notte sincronizzazione Ubuntu
prendendo da Debian (Merge-o-Matic) e gli sviluppatori di Ubuntu sono
per il 90% anche sviluppatori di Debian.

Rimane comunque il fatto che l'80% dei fork esistenti non sono
nient'altro che esperimenti a scopo didattico o ludico, in quanto
l'unica cosa ad essere stata cambiata dalla distro madre è il nome.
Oltre al tema grafico ovviamente.

-- 
Davide Corio
email: davide.corio<at>domsense.com
web: http://www.domsense.com




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