[Soci SLIP] Criptovalute
Lucio Crusca
lucio a sulweb.org
Lun 18 Set 2017 22:27:47 CEST
Il 18/09/2017 11:34, Alex Palesandro ha scritto:
> Ti riferisci alla "proof of work vs proof of stake" e relative
> conseguenze o pensavi ad altro?
Non so se quello a cui mi riferisco sia una conseguenza del "PoW vs
PoS", anche perché la differenza fra i due non mi è chiara fino in
fondo, ma posso cercare di spiegare a cosa mi riferisco.
Con i BitCoin, la moneta virtuale è il fine ultimo della computazione.
Inoltre minare i Bitcoin è economicamente vantaggioso solo se si
possiede hardware dedicato (ASIC) e piuttosto costoso. Questo porta ad
un incentivo nullo nel contribuire al funzionamento della rete da parte
di minatori occasionali, men che mai da parte di programmatori. D'altra
parte senza minatori la rete Bitcoin non funziona e senza programmatori
non evolve, quindi finisce quindi che il mining e lo sviluppo siano in
mano a pochi pool specializzati, i quali possono fare il bello ed il
cattivo tempo riguardo a soft e hard fork (non dico che lo abbiano
fatto, perché non ho seguito abbastanza la vicenda per capire chi
effettivamente abbia fatto cosa, ma mi limito a dire che la situazione
potenziale è quella).
Con Ethereum invece il fine ultimo è la computazione distribuita e la
creazione di applicazioni software distribuite, in quanto la blockchain
è programmabile con un linguaggio Turing completo. L'esistenza della
rete Ethereum è interessante a priori ed indipendentemente dal valore
della valuta Ether, che è solo un modo di premiare chi contribuisce al
funzionamento. Inoltre l'algoritmo di Ethereum è memory bound invece che
CPU bound, quindi la produzione di hardware ASIC è economicamente
controproducente e ci si limita ad usare delle schede video decenti
(compatibili OpenCL), aprendo di fatto la possibilità a chiunque di
diventare miner e guadagnarci poco o tanto.
Con Ethereum è possibile creare una startup partendo con una buona idea
di applicazione distribuita (dApp), venderne i token per raccogliere i
fondi per lo sviluppo (sorta di azioni rivendibili che però non
trasferiscono al detentore la proprietà della startup, ma gli
conferiscono un diritto d'uso del servizio che risulta dalla dApp), e
usare parte dei fondi per pagare i miners del resto della rete per far
funzionare la propria dApp, la quale, essendo distribuita grazie alla
blockchain programmabile, viene eseguita da tutti i miners. Qualsiasi
cosa succeda alla criptovaluta Ether, la rete Ethereum è molto più
interessante economicamente della valuta stessa, perché il vero trading
avviene sui token delle dApp e l'Ether è solo l'unità di misura, quindi
il rischio di centralizzazione della valuta non spaventa nessuno,
sebbene sia tecnicamente possibile (ed anzi già in atto) anche con
Ethereum. Che un eventuale dittatore decida se l'Ether sale o scende e
se ce ne siano pochi o tanti non sarà mai un problema, perché il valore
della rete sta nel valore delle dApp e dei loro token, non nel valore
dell'Ether rispetto alle fiat (valute non virtuali).
Inoltre per gli utenti delle dApp che non fanno trading, ma
semplicemente usano le dApp, il valore della rete sta nelle dApp stesse
e nella loro molteplicità.
Facciamo un esempio concreto: fra qualche giorno inizia la prevendita
dei token di Horizon State (una startup). Horizon State fornisce una
dApp su Ethereum per le votazioni online. SLiP decide di acquistare 100
token di Horizon State, grazie ai quali condurrà le prossime elezioni
del direttivo. Diciamo che SLiP, con 100 token, può far votare fino a
500 persone (questo numero dipende da vari fattori, fra cui quali altri
serivizi di Horizon State SLiP deciderà di usare, pagandoli con una
parte gli stessi 100 token). Dei 500 aventi diritto di voto, 200 si
astengono, 200 votano vecchio stile e 100 si installano Ethereum e
Horizon State, ricevono il loro gettone e votano online. Il voto online
viene espresso attraverso la dApp di Horizon State (per l'utente altro
non è che una normale app installata). Tutta la rete Ethereum, non
solamente il server di Horizon State, partecipa al mining per
raggiungere un consenso su come siano stati espressi i voti. Questo
mining viene pagato in Ether da Horizon State, che però ha già preso i
soldi da SLiP per i 100 token. SLiP ora ha concluso le votazioni e si
ritrova con 80 token avanzati. O li tiene lì per la prossima votazione
(usandoli quindi come una sorta di ricarica del cellulare), o li tiene
lì per scopi di trading (il valore può salire o scendere come per le
azioni), oppure li rivende subito e recupera i soldi pagati extra.
Notare che la dApp usata per votare è assolutamente software libero,
chiunque può controllare come funziona e che non faccia brogli. Quello
che si paga è la potenza computazionale per eseguirla (ovvero la
bolletta della corrente dei miners più un incentivo).
Ora moltiplichiamo questo esempio per tutte le dApp che già esistono per
gli scopi più disparati e per tutte quelli che esisteranno e ci rendiamo
conto che il valore della rete Ethereum va ben oltre la criptovaluta. E
ci rendiamo anche conto che ad essere distribuita è la rete stessa, così
come le funzioni che mette a disposizione: questo è molto di più di una
transazione monetaria virtuale di BitCoin.
In questo senso io vedo Ethereum come molto più decentralizzata, perché
il valore della rete è distribuito su una miriade di dApp. Nel caso dei
Bitcoin invece, a causa di limitazioni tecnologiche, ovvero limitazione
ad essere una valuta e limitazione a poter fare mining remunerativo solo
con hardware ASIC, il valore sta nel valore della criptovaluta stessa
rispetto alle fiat e può eventualmente essere deciso o fortemente
influenzato dai pochi minatori.
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