[Soci SLIP] rete internet: ninux

loredana llcfree a gmail.com
Sab 1 Mar 2014 15:55:59 CET


Aggiungo le informazioni che ho io.

A Londra circa un decennio fa era partito un progetto del genere,
condivisione della banda tra vicini. Purtroppo ne ho perse le tracce e
non so come sia finito. Mi sa pero' che e' finito.

A Minsk i ragazzi che sanno come si fa "tirano cavi" da una casa
all'altra (informazione di prima mano di uno di quei ragazzi che sa come
si fa ed essendo cresciuto a Minsk, senza rete ma nonostante cio' in
grado di vincere il campionato mondiale di biochimica, il problema se
l'era posto e non per scaricare musica).

Dove la legalita' viene imposta quando si tratta di interessi
consistenti (leggi, ad esempio in Italia) e' bene occuparsi delle
regole: la strategia sembra quella di lasciar fare, tanto poi si sa come
incastrare e, con una buona scusa, castrare tutti, "colpevoli" e non.
Vedi SIAE per cui io con tutti gli altri si paga la taglia su cd, dvd,
lettori perche' e' certo ben piu' semplice e ben piu' redditizio farsi
approvare una legge del genere che non andare a prendere quelli che
infrangono i diritti SIAE davvero. Pago, non posso evitarlo, nonostante
non abbia mai scaricato un solo bit illegalmente. Vi lascio immaginare
perche' cerchi di far capire che pretendere di scaricare illegalmente
non sia la soluzione, e neppure abusare del concetto di rete libera per
farlo: uccide entrambe le possibilita'. Mentre sarebbe opportuno agire
sulle leggi.

Il problema della condivisione e' che nessun provider permette nel
contratto di condividere la banda. Questo si spiega benissimo, ogni
banda condivisa fa un contratto in meno. Si riflette nel fatto che la
banda e' asimmetrica (piu' o meno buona in download, ma una schifezza in
upload) e nel costo degli indirizzi pubblici, necessari per qualsiasi
progetto serio di condivisione.

Se cosi' non fosse, ovvero se le cose fossero ragionevoli, non ci
sarebbe nessuna ragione di non cablare seriamente gli edifici,
trasmettere su un solo canale rai e altro (a pagamento, quando
necessario, e rispettando il copyright) e poi condividere all'interno di
un condominio lo stream, con una rete locale, magari cablata, cosi' c'e'
tutta la banda che si vuole. O in una scuola. O in un ospedale. Queste
sono le battaglie che val la pena fare, secondo me.

Tornando a ninux, c'e' il problema tecnico delle trasmissioni wireless.
Primo fra tutti, la banda e il suo costo. Ma non ultimo l'affidabilita'.

Da anni ho sul tetto un'antenna del CSP nell'ambito di un progetto
sperimentale. Fanno le prove a Torino perche' e' piu' semplice che non
in montagna. Non funziona, se non con cura da entrambe le parti. Il
direttore del CSP mi diceva che in montagna c'e' l'ulteriore problema
che si portano via tutto, non appena installi passa qualcuno e sparisce
l'attrezzatura. Aspetto da non sottovalutare. Abbiamo mollato, per il
momento.

Dietro casa mia c'e' il CSI, uno dei nodi di TO-PIX. Sono stata tra le
prime a sperimentare con loro il "cloud" quando TO-PIX e' nato, avevamo
implementato sia globus:

https://www.globus.org/

che seti:

http://setiathome.ssl.berkeley.edu/

riciclando vecchie macchine sparc della provincia, ammucchiate a
centinaia in un cortile.

Il CSI e' un nodo TO-PIX, nel mio quartiere (essenzialmente un distretto
scolastico con un contorno di negozi e negozietti, retaggio dei vecchi
mercati generali e mastodontici supermercati e ipermercati sufficienti a
sfamare tutta Torino) la rete praticamente non c'e'. Ho subito pensato a
TO-PIX e al CSI. Ma il nodo CSI prevede un contratto sull'ultimo miglio
e allora tanto vale. Ben diverso sarebbe se TO-PIX, consorzio
pubblico-privato, la rete la fornisse direttamente, ai cittadini e alle
istituzioni, senza gabelle in mezzo. Ma questa e' una battaglia che
nessuno fa. Neanch'io. Ho smesso di occuparmene da un po' e puo' darsi
che qualcosa sia cambiato.

Infine, un'informazione e una richiesta di notizie, se qualcuno le ha.
Ad un raduno di radioamatori di Cirie', anni fa, ho scoperto che
Napoleone aveva costruito per ragioni militari un percorso  di
postazioni per la segnalazione manuale. In pratica, i segnali di fumo in
versione ottocentesca. Attraversava la Francia e buona parte dell'Italia
e convergeva al quartier generale.

Cosa c'entra? 

E' da allora che mi chiedo perche' tutto quel lavoro fatto
(nell'individuare i punti a vista) non venga usato per coprire le
montagne del Piemonte, dove ci si lamenta di mancanza di copertura,
della TV prima, del segnale digitale poi.

Le ultime notizie che ho, non verificate, e' che quel percorso sia
secretato dai militari. Non cosi' in Francia, dove l'hanno ricostruito
in parte, per scopi culturali e turistici.

In ogni caso, sono talmente tanti i paesi in Piemonte in cui varrebbe la
pena trasferirsi, lasciando Torino e le citta', se solo ci fosse la rete
e se solo non ci si aggrappasse solo al turismo, ma si progettasse una
struttura territoriale in grado di lasciar produrre, che vien davvero da
chiedersi perche' non ci abbia mai pensato nessuno. 

E' soprattutto per qui 450 paesi che la rete potrebbe essere una
possibilita' concreta per tornare a vivere.

Loredana

On Sat, 2014-03-01 at 11:32 +0100, Valter Bruno wrote:
> Il giorno 21 febbraio 2014 19:58, roberto.baral a alice.it
> <roberto.baral a alice.it> ha scritto:
>         Ciao, ho letto un interessante articolo in cui (Iron, I
>         suppose ;-) tratta di un interessante progetto di rete
>         internet libera, in cui ognuno si occupa del proprio nodo...
>         Forse sarebbe un buon modo qui in montagna per superare le
>         carenze attuali ed avere a disposizione una rete alternativa
>         in caso di calamità; il limite è che i due punti devono
>         vedersi e la distanza max è di 10 Km...
>         Vi segnalo il sito di Ninux, arrivederci, Roberto.
> 
> 
> l'idea è realizzabile, ma non è così semplice come uno potrebbe
> pensare;
> personalmente ho partecipato alla rete con IP
> 44.134.*.* http://www.i1epj.ham-radio-op.net/nuovi-ip.html
> eravamo riusciti a connettere tutta la rete con Unito.it l'Università
> di Torino;
> la velocità era mirabolante :-)) e cioè 9.600 baud con i quali
> scambiavamo la posta e pagine in html
> le frequenze utilizzate erano da 430 a 435 Mhz
> tutti i moduli trasmittenti erano costruiti da noi, gli apparati radio
> erano commerciali modificati, le antenne quelle comuni;
> ora la tecnologia è cambiata e la rete internet tradizionale ha preso
> il sopravvento;
> esistono ancora rete simili che utilizzano frequenze di trasmissione
> molto più altre a 2.4 Ghz ad esempio a
> Cagliari, http://www.is0grb.it/wifi/
> il problema che noi siamo anche in montagna e tutti i nodi si devono
> vedere in quanto le frequenze utilizzate sono punto-punto; se non si
> vedono il segnale non passa;
> poi ovviamente occorre un'interconnessione con la rete internet
> tradizionale;
> il problema che si pone è tecnico ma anche legale, in quanto non mi
> sembra che sia consentito interconnettere una rete privata (ad esempio
> 44.134.*.*) alla rete internet tradizionale, per ovvie ragioni; a meno
> che le norme siano nel frattempo cambiate;
> Il Val Chisone e Germanasca è stata costruita una rete internet wi-fi
> e funziona; ovviamente c'è una società che fornisce il servizio a cui
> si deve pagare la connessione;
> a titolo informativo la tecnica si sta evolvendo molto rapidamente, in
> quanto sono disponibili apparati wireless Punto-Multi-Punto e
> Punto-Punto in banda RadioLAN & Hiperlan 2.4GHz/5.4GHz/17GHz/24GHz,
> ponti radio a microonde in bande 6-38GHz, apparati sistemi di accesso
> Wi-Fi per coperture indoor e outdoor di tipo IEEE802.11 e altro
> ancora;
> se qualcuno vuole maggiori informazioni consiglio di leggere
> qui, http://www.advantec.it/ e capirà dove siamo, come si dice, con
> "lo stato dell'arte"
> quindi per riassumere: l'idea è molto interessante, ma nello stesso
> tempo un pò complicata nella sua realizzazione e non da ultimo
> occorrono risorse economiche disponibili, non eccessive ma importanti;
> poi ovviamente la gente che (una volta trovato i posti) si impegni a
> montare i nodi ... e vi garantisco che non è di poco conto, perchè io
> l'ho fatto
> 
> 
> buona giornata a tutti,
> 
> 
> Valter Bruno
> _______________________________________________
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