[Soci SLIP] WhatsApp e similari
llcfree
llcfree a gmail.com
Mar 10 Set 2013 11:55:18 CEST
On Mon, 2013-09-09 at 21:52 +0200, Andrea Primiani wrote:
> 09/09/2013 20:08, loredana :
>
> > A parte orribili password in testo (ma gli altri come le memorizzano le
> > password? si sa?) quali sono i limiti effettivi, per esempio, di pidgin
> > rispetto a xabber o whatsapp o altri sistemi?
>
> Xabber e Whatsapp sono applicazioni per Android, Pidgin e' un programma
> per Linux/OSX/Win
>
> Xabber e Pidgin usano il protocollo standard aperto XMPP, Whatsapp usa
> un protocollo proprietario e non divulgato
>
> Xabber e Pidgin usano come identificativi indirizzi XMPP (esempio
> andrea a jabber.de) Whatsapp si impadronisce della rubrica del cellulare e
> usa come identificativi i numeri di telefono
>
> come conseguenza, per contattare un utente XMPP con Xabber, Pidgin (o
> mille altri) si deve conoscere il suo indirizzo. Con Whatsapp due utenti
> che lo installano e hanno in rubrica i reciproci numeri si trovano gia'
> contattati.
>
> AFAIK
Capito, grazie dell'introduzione :)
Io ci leggo questo: passaggio dalla rete standard (ethernet e, in parte,
wifi) al mondo frammentario dei telefoni e protocolli proprietari.
Allora, per chi ci tiene, occorre far attenzione non più e non solo alla
licenza con cui viene rilasciato il software dell'applicazione (tipo
xabber, kontalk etc), ma ai protocolli supportati (oltre, ovviamente,
alla propria privacy).
Il protocollo è quell'insieme di convenzioni che permettono di
comunicare. La rete come la conosciamo noi e la sua diffusione sono
stati resi possibili dalla definizione di un unico protocollo a livello
mondiale a cui tutti facevano riferimento. Quella era la rete di tutti,
per tutti. E quella non la ferma più nessuno, si può solo pensare di
sostituirla con altro, sperando che non ci si accorga che si lascia
làeredità per il piatto di lenticchie.
I sistemi di telefonia, invece, spezzettano la rete di comunicazione in
tanti tronconi proprietari, con tanto di dazi se un utente tim, per
esempio, attraversa un "tratto" che non è di tim. Ovviamente, basta
alzare il pedaggio o mettere una sbarra e da lì non ci si passa più, se
non si appartiene alla stessa cricca.
Il modo "soft" di appropriarsi di parte della rete è l'uso di protocolli
proprietari, in modo da controllare l'accesso alla comunicazione.
Accesso che può benissimo essere dato gratuitamente, quello che conta
davvero è che se ne mantenga il controllo e scatti la trappola in cui,
siccome per comunicare si deve essere almeno in due, ognuno porta con sé
almeno un altro cliente, e perciò la crescita è garantita essere
esponenziale. Poi si vedrà.
La frammentazione che ne risulta è un incubo per l'utente finale, che si
ritrova parte in causa inconsapevole tra i grandi che tra loro se le
danno di santa ragione, incuranti del malfunzionamente che così causano
in un campo strategico per lo sviluppo come quello delle comunicazioni.
Per esempio.
Da: https://code.google.com/p/kontalk/
Right now Kontalk is developed on a proprietary protocol (specifications
are not available but you are free to look at the source code); but we
are moving to XMPP in order to increase interoperability and to support
Internet standards.
E, dalla stessa pagina:
Kontalk is a community-driven instant messaging network. Instead of
having one or more big companies owning the servers, volounteers can
rent servers to create a network under one single domain. The final aim
would be administering this network like a democracy: a vote system
using asymmetric encryption, collaborative antispam, federated
authentication.
Qui c'è l'elenco dei permessi che Kontalk richiede ad un dispositivo
android, da cui si può dedurre almeno in parte cosa faccia:
https://code.google.com/p/kontalk/wiki/AndroidPermissions
Cito Kontalk perché è stato segnalato in lista e perché mi serve come
esempio di un'applicazione rilasciata come GPLv3 ma basata su protocolli
propritari, solo per sottolineare che non possiamo fermarci più alle
lucciole (linux, gpl, etc) anche se queste paroline rimangono buoni
filtri. Ma non bastano.
In buona sostanza, oggi è più difficile non cadere nella trappola, dove
si parla e si straparla di libertà, ma non impossibile. Occorre solo
sapere come davvero è strutturato un dispositivo e la rete per vedere
dove si ferma la libertà di ognuno e dove comincia quella dei pochi cui
si cede per comodità e per esigenza reale (non si può comunicare senza
passare dall'esterno) il controllo di tutto ciò che conta davvero.
Loredana
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