[Soci SLIP] liberalizzazioni e open source

[llcfree]

On Wed, 2012-01-25 at 13:31 +0100, Paolo Craveri wrote:

> Esempio molto molto banale:
> 
> io approvo dei progetti presentati da privati in particolari settori
> concedendo dei finanziamenti alle imprese. Sono (purtroppo) libero di
> dire: " i progetti devono essere presentati in formato dwg, la
> relazione in formato docx e il computo metrico in formato xls" (n.b.:
> prima che  scoprissi l'open source l'ho detto per molti, troppi,
> anni).

La domanda ovvia e' la seguente: sei libero di dire che devono invece
usare formati standard? 

Se si', lo fai? Se no, cosa o chi te lo impedisce? 

Non e' ne' una polemica ne' una provocazione, sto solo cercando di
capire dove sia l'inghippo.

Quando avevo chiesto a Paolo Zilotti (del progetto fuss) come se la
cavavano con i problemi di compatibilita' hardware mi aveva risposto:
semplicissimo, richiediamo, al momento dell'acquisto, che siano
compatibili, con fuss. Semplicissimo davvero.

Fra l'altro, se l'hardware e' compatibile con GNU/linux, e' certamente
compatibile con altri sistemi proprietari e percio' non si esclude a
priori nessuno. Lo stesso dicasi per i formati. In un certo senso, i
formati sono ancora piu' fondamentali del SO scelto, soprattutto per
un'amministrazione pubblica.

> Il decreto avrebbe dovuto dire: "in attuazione dei principi di cui
> all'art. 1, le PA possono richiedere ai privati documentazione
> digitale esclusivamente in formati aperti e documentati. Qualsiasi
> software in dotazione alla PA deve usare tali formati" (o qualcosa del
> genere, con maggiore enfasi tecno-burocratichese).

Sono daccordo che dovrebbe essere esplicito, ma una posizione del genere
rispetto al software libero era stata cancellata dalla legge regionale
piemontese del 2009 perche' contro la libera concorrenza (o qualcosa del
genere). Fa ridere detto da chi ti impone microsoft quando tu non vuoi e
in un servizio pubblico essenziale, lo so. 

Loredana