[Soci SLIP] privacy, google ma non solo

Alessandro Pasotti apasotti a gmail.com
Gio 2 Feb 2012 11:24:11 CET


Il 02 febbraio 2012 10:27, llcfree <llcfree a gmail.com> ha scritto:
> Dalla stampa di oggi online, un articoletto che spiega proprio a tutti
> cosa succede e come quantificare il vostro grado di esposizione in rete:
>
> http://tinyurl.com/8x2ervq
>
> Sara' anche che un google casalingo come zeigteist non fara' mai quello
> che fa google in rete e lo scenario sta solo nella mia testa, pero' una
> qualche probabilita' che succeda, invece, mi pare piuttosto elevata.
> Qualcuno lo chiamera' mercato (di cui io continuo a chiedere
> l'indirizzo). A me pare invece che sia altamente probabile,
> semplicemente dati gli interessi e le forze in gioco (che un nome e una
> ragione sociale ce l'hanno).
>
> Tutto va in quella direzione: tutto in rete, calcolatori che non fan
> piu' nulla se non farci andare comodamente in rete, con nepomuk e
> company che raccolgono informazioni su tutto quello che facciamo ma
> ovviamente non lo dicono a nessuno, perche' a nessuno interessa, dalla
> pubblicita' in su'. Calcolatori (questo sono i netbooks, i tablets e i
> cellulari) sempre meno potenti, la cui potenza residua e' usata per far
> girare finestrelle in 3D finche' non ci si stufa o non si scarica la
> batteria (che in molti casi non e' piu' sostituibile) e li si butta.
>
> Loredana

Condivido in massima parte quanto scrivi, però non sempre ti seguo
quando passi dal concetto generale (che normalmente condivido) al caso
particolare o quando passi da un contesto all'altro.

In questo caso, distinguerei quanto succede in rete da quanto avviene
sul PC dell'utente.

In rete i mono/oligopolisti di internet (Google in primis) esaminano i
nostri comportamenti raccogliendo più o meno dichiaratamente i nostri
dati personali per utilizzi a fini commerciali, sono d'accordo che il
cosiddetto cloud computing presenta delle gravi insidie per quanto
concerne la privacy, un po' meno sul pericolo che i PC si trasformino
in puri terminali, per ora non vedo in pericolo la libertà di
costruirci un PC come lo vogliamo (ma qui il discorso si ampia,
infatti sono convinto che se la gente è così cretina da cascarci
malgrado tutte le Cassandre che li hanno avvisati, non possiamo farci
più di tanto).

Invece proprio non vedo cosa c'entrino nepomuk e soci (che spyware non
sono in quanto non "chiamano casa" spedendo i nostri dati in giro,
semmai agiscono un po' a nostra insaputa, forse più per ignoranza
nostra, ma non lo fa anche un normalissimo browser come Firefox da
tanti anni quando salva i dati che inseriamo in un form?), e non lo fa
anche da sempre la bash quando accoda le stringhe nella history? A
pensarci bene UNIX è pieno di "spyware" da sempre, infatti i log di
sistema memorizzano parecchie informazioni su quello che facciamo.

Detto questo, sono convinto che un dektop semantico potrebbe aiutare
(se affiancato ad un sistema di classificazione tradizionale basato su
gerarchie ed enumerazioni) anche se per adesso ne faccio volentieri a
meno, e la vecchia diatriba sul "browsing" e il "searching" è ancora
lì ad insegnarci che non c'è "il modo giusto" di cercare informazioni:
ognuno ha il suo.

Finisco con una nota: se ogni cosa che dico non viene capita, il
sospetto di non sapermi spiegare di solito mi sfiora ;)

Sinceramente, apprezzo molto i tuoi stimoli a riflettere sulle minacce
che incombono (dovresti fare amicizia col mitico Calamari!) però
dovresti, a mio avviso, abbassare i toni e stare attenta a non partire
sempre e comunque lancia in resta: non c'è n'è bisogno, i pericoli
reali ci sono e sono già abbastanza grandi senza doverli ingigantire,
fai bene a segnalarli e fornire un punto di vista critico che spesso i
più giovani non sono in grado di cogliere.

Il rischio è quello di sembrare solo un tecnosauro incallito che vede
fantasmi dietro ogni novità che appare all'orizzonte, e un'altra
Cassandra non mi pare di grande utilità.


-- 
Alessandro Pasotti
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