PEC, era Re: [Soci SLIP] le tasse e GNU/linux

loredana llcfree a gmail.com
Lun 20 Ago 2012 16:30:40 CEST


On 8/20/12, Gianluca Boero <gianlucaboero a alice.it> wrote:

> Visto che sei in contatto con la P.A. prova a farti una casella di posta
> certificata (Pec).
> Dal web ha anche questa alcuni limiti (timeout veloce e non
> personalizzabile) però almeno alla fine è efficace, ti segnala avvenuta
> ricezione del messaggio e teoricamente ha il valore di una raccomandata.

Beh, beh, la P.A. è la P.A. e l'Agenzia delle Entrate una bestia un
po' diversa. Sul sito  dell'Agenzia di PEC si parla ma, se ricordo
bene, serve solo per comunicare con loro e, in particolare, solo in
caso di accertamenti etc, Preferirei evitare :) Non credo che abbiano
un servizio per il cittadino in generale. Hanno invece un servizio di
email normale e un numero verde che io uso a piacere. Salvo periodi
davvero caldi, funziona ragionevolmente bene. Quest'anno ho scoperto
che basta aspettare che si calmi la buriana e usare la scadenza senza
penali per aver di nuovo ascolto in tempo reale. E, se si rispettano i
termini, si paga solo lo 0.4% in più di interessi, che è una
sciocchezza.

Tornando alla PEC, se vai qui:

  https://www.postacertificata.gov.it/home/index.dot

si parla effettivamente di servizi base gratuiti per una casella di
posta certificata, ma solo per comunicare con la PA. Tuttavia, la
firma digitale non è inclusa nei servizi di base e, senza quella, poco
si fa. Io non ci ho ancora provato perché la casella PEC è un vincolo
notevole, una volta scelta è difficile sganciarsi. In pratica,
scegliere quel sistema vuol poi anche dire pagare poste italiane e
telecom per il resto della propria vita o quasi, se non altro per
inerzia.

Poste italiane e telecom sono due mostruosi giganti che trattano i
loro clienti con la tracottanza di chi crede di potersi permettere
tutto.

Con telecom mi sono ritrovata un abbonamento alice di centinaia di
euro intestato a mio padre e, questo dopo che lui era morto.
Ovviamente sono riuscita a non pagarlo, ma mi è costato una marea di
tempo che nessuno mi ha mai rimborsato. E' uno scherzetto che hanno
fatto a tanti. Mi sono anche ritrovata ad acquistare aladino mentre
non ero neppure fisicamente in Italia. Si sono fatti firmare il
contratto, intestato a  me, da mio padre, all'epoca 80enne e già
cieco. Anche in quetso caso, truffa su scala nazionale, mica solo a
me. Questo per dire con chi abbiamo quotidianamente a che fare.

La scottatura con poste italiane me la sono già presa con la casella
postale normale. Per farti aderire la offrivano a 50 euro l'anno,
peccato che l'anno successivo siano diventati 200, gli euro. Fra
l'altro, il costo annuale è una vera incognita, lo si scopre a gennaio
e se uno decide che è troppo ha pochi giorni per disdire e ha poi
difficoltà a comunicare a quelli a cui aveva dato quell'indirizzo di
non usarlo più e rischia di perdere cose importanti. Se non si dà
disdetta si è costretti a pagare per un altro intero anno e a pagare
quello che decidono loro, praticamente in regime di monopolio.

Ai sistemi di comunicazione io ci sto molto attenta da sempre, potrei
scrivere un opuscoletto sulla loro storia recente. Qui il riassunto:
stanno diventando sempre più costosi e sempre più inaffidabili. E
dietro a quelli gratuiti tipo google probabilmente si nasconde una
trappola mortale che scopriremo prima o poi. Pochi, infatti, si
rendono conto che distribuire il proprio indirizzo email è un vincolo
fortissimo, cambiarlo crea un sacco di disguidi.

Loredana




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