[Soci SLIP] EOLE 2010: riassunto

loredana llcfree a gmail.com
Mer 1 Dic 2010 20:09:09 CET


Vi giro il riassunto che ho mandato a sl-piemonte sulla conferenza EOLE
2010 sul software libero, nel caso qualcuno fosse interessato. A me e'
stata molto utile per cominciare a capire il contesto in cui ci si
muove.

Loredana

> NOTA: le due giornate erano in streaming e la registrazione verra'
> aggiunta alla raccolta video del progetto lscube:
>    http://media.lscube.org/
> lscube e' stato sviluppato al Politecnico di Torino, e' puro free
> software e la raccolta contiene molti video interessanti, come quelli
> dell'Accademia delle Scienze e dei Giovedi' della scienza, ma non solo. 
> Vedere i video non richiede plugins, usano il tag video di html5.
> 
> Aggiungo alcune informazioni al racconto di Roberto, relative alla prima
> giornata e poi vi racconto qualcosa della seconda.
> 
> Roberto Moriondo (responsabile ICT Regione Piemonte)
>   Il Piemonte e' l'unica regione ad aver una legge su software libero
>   impegno al riuso del software
>   dati.piemonte.it - dati della PA messi a disposizione di tutti
>   condivisione di infrastrutture
>   banda larga neutrale e aperta
> 
> Ida Vana (Provincia di Torino)  
>   2000 PC con windows 2000 senza piu' supporto
>   direttiva per i nuovi PC di installare windows
>   il problema e' la formazione del personale
>   progetto virtualizzazione posto di lavoro per
>   confronto tra software libero e commerciale
>   uso di Red Hat
>   doqui (http://www.doqui.it/) (doumentazione,
>   archiviazione e riuso dati per la PA) 
>   
> Prof. Meo (Politecnico di Torino)
>   ha illustrato l'attivita' presso la commissione
>   presieduta da Lucio Stanca e le difficolta' attuali.
>   Secondo la sua stima, sono 3 miliardi di euro all'anno
>   bruciati in licenze per software proprietario.
> 
> Tavola rotonda:
> 
> Laura Castellani (regione Toscana) mette in evidenza come la difficolta'
> nel riuso da parte delle amministrazioni stia a monte del software,
> nella mancanza di procedure standardizzate. Non basta il codice aperto,
> ci vuole anche la condivisione dell'intelligenza progettuale.
> Nei miei commenti c'e' scritto: regione Toscana simpatica come fuss di
> Bolzano.
> 
> De Capitani (CSI) sottolinea come ci sia una resistenza al cambiamento
> da parte del settore produttivo del software (che si basa essenzialmente
> sulla customizzazione) e come in realta' le barriere siano barriere al
> cambiamento in generale, non solo per quel che riguarda il software
> libero.
> 
> Meo sottolinea come ci siano altri modelli di sviluppo software, non
> pochi progettisti ma una vera e propria comunita' di sviluppo come
> Debian, in cui i "progettisti" sono 300.000. Suggerisce repositories
> distribuiti e piu' centri di competenza.
> 
> Moriondo ci dice che nella Regione Piemonte sono stati investiti 215
> Milioni di euro per favorire l'open source. 
> 
> Altri interventi:
> 
> Il delegato indiano della regione Kerala racconta una bella storia di
>   software libero difeso e imposto dal basso, dalla gente.
> 
> Sebastiano Lomuscio (consip)
>   consip e' una societa' per azioni di cui l'unico proprietario e' il
>   ministero dell'economia e delle finanze. Circa 500 dipendenti, seguono
>   gare per l'amministrazione pubblica, in pratica controllano tutti gli
>   acquisti. Progetti interessanti (trio in toscana, sipa in Puglia). Da
>   notare: il 50% dei PC del ministero dell'economia e delle finanze usa
>   GNU/linux.
>   Molto interessante la sua analisi del mercato del software,    
>   dominato da giganti che non si muovono e piccolissime ditte, che a volte si
>   riducono all'individuo, estremamente effervescenti ma tagliate fuori dai bandi 
>   pubblici che richiedono accantonamenti di capitali enormi. Il suo  suggerimento 
>   e' quello di un'alleanza tra chi puo' prendere i soldi e chi produce. Si parla
>   di 75 gare per IT per un totale di 547 milioni di euro, in media 11 milioni a
>   gara, a cui i piccoli non possono partecipare.
>   Parla di sani criteri di valutazione, basati sulle competenze effettive, la
>   documentata produzione di software libero e di qualita', i contributi alla
>   comunita' etc.
>   Progetto moodle. Il portale del ministero e' in OWL, contiene circa 70000 documenti
>   tecnici, gli sviluppatori di supporto sono pagati dal ministero. 
>   Progetto e-learning, basato su moodle. 
>   Opencms per tutti i siti internet del ministero.
>   L'obiettivo e' la condivisione tra le varie amministrazioni. I vincoli devono 
>   essere presenti nei bandi. 
>   Politica di acquisti "verdi" per quanto riguarda la tecnologia.
> 
> La seconda giornata e' stata dedicata ad aspetti legali, di licenze e di cause.
> Non ho molti appunti perche' non e' il mio settore di competenza e faccio fatica a
> seguire i dettagli quando sono casi discussi in tribunali europei.
> 
> Marco Ciurcina e Carlo Piana hanno parlato dei benifici del software libero e della
> necessita' di convincere la PA ad utilizzarlo, altri hanno presentato tematiche
> analoghe per Francia, Inghilterra e Spagna. A me e' rimasto impresso soprattutto
> Philippe Agrain perche' ha messo in evidenza un trend secondo me allarmante e cioe'
> l'espropriazione tramite la rete di applicazioni e dati che sono sempre meno sul PC 
> e sempre piu' in un "altrove" non meglio definito, nelle nuvole. 
> 
> Nelle questioni di licenze varie mi sono un po' persa, c'e' un proliferare di nuove
> licenze open che crea difficolta' di integrazione. La comunita' europea si e' dotata
> di una sua licenza, EUPL, in cui si distingue tra l'operazione di copia e incolla
> di prodotti software e la modifica. Alla prima non si applicherebbero i vincoli
> della GPL, alla seconda si'. A Bologna c'e' un nucleo di supporto della eupl (www.eupl.it).
> 
> L'affermazione molto discutibile di Fabio Bravo (Bologna) che vorrebbe "liberare" la GPL dal
> vincolo che prevede la reiterazione della GPL nel software derivato ha fatto molto
> discutere. Il fatto e' che quello e' il punto chiave della GPL: chi usa/modifica/include
> software prodotto dalla comunita' poi e' vincolato a restrituirlo alla comunita' e non
> puo' appropriarsene per altri fini, privatissimi. Che la liberta' di usare il software, 
> su cui si basa tutto il movimento iniziato da Stallman, liberta' che vale per tutti e
> percio' per miliardi di individui, sia vista come una "restrizione" da parte di quelli 
> che vorrebbero appropriarsene e  vorrebbero farlo in nome della liberta' anche loro 
> (di rubare?) mi pare curioso. 
> Ma soprattutto mi sembra strano che un avvocato possa perdersi un dettaglio cosi' 
> fondamentale della GPL e, come provocazione, ma forse anche per convinzione, proponga
> di abrogarlo perche' la GPL sia "libera" anche in quel senso. Viene il dubbio che ad 
> esser cosi' confusi siano anche molti altri.
> 
> E' stato presentato il caso di Assoli contro la provincia di Bolzano cha ha
> acquistato senza bando server microsoft per 2 milioni di euro. Proprio loro
> che hanno in casa l'unico vero successo di migrazione al software libero
> per le scuole su larga scala. Buona fortuna, vicenda da seguire, speriamo
> assoli ce la faccia.
> 
> Loredana





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