[Soci SLIP] Linux per SecondLife

Lucio lucio a sulweb.org
Mar 11 Set 2007 23:22:43 CEST


Alle 20:23, martedì 11 settembre 2007, Davide Corio ha scritto:
> Il giorno mar, 11/09/2007 alle 20.03 +0200, Alex ha scritto:
> > Lucio, la cosa bella dell'Italia e di Internet è che ognuno può
> > (ancora?) dire quello che gli va. :-)
> >
> > La cosa che mi chiedo è " A che cosa servirebbe quello che tu proponi?"
>
> c'è chi gioca a carte, chi lavora a maglia...e c'è chi sviluppa linux
> per second life :)

Sì sicuramente quella è una componente fondamentale, ma non meno importante è 
il fattore etico: chi ci assicura che domani non uscirà windows per 
SecondLife e che i nostri avatar non si trovino a fare i conti con un 
monopolio virtuale di Microsoft? Ci sono varie aziende immobiliari, 
pubblicitarie, turistiche e di altri servizi, grandi e piccole, che sono 
sbarcate con la loro attività su SecondLife, non vedo grossi motivi per cui 
non debba succedere con il settore informatico.

Il primo motivo tecnico potrebbe essere quello di poter scriptare il proprio 
avatar in perl o python invece che in SLS... o magari creare una internet 
dentro SecondLife: in effetti una delle cose che rendono poco piacevole 
l'esperienza di SecondLife, oltre alla lentezza che determina anche il 
fattore estetico, è il fatto che internet che c'è in SecondLife è attualmente 
la stessa internet della vita reale. Non a caso ai Linden Lab hanno integrato 
un browser dentro SecondLife, in modo da cercare di portare internet nel 
metaverse; però il browser integrato mostra i siti della nostra internet 
reale che non sono pensati per SecondLife e quindi non si integrano bene con 
il mondo 3D. Fra l'altro a navigare quei siti siamo noi e non il nostro 
avatar, insomma una roba inutile. Con il realizzarsi del Web 3.0 (ma non 
dovevamo ancora capire cosa fosse il Web 2.0?) può darsi che la nuova era 
della rete si addica di più a SecondLife, ma a quel punto non basterà più 
integrare un browser, perché il Web 3.0 è moooolto di più di un insieme di 
siti. Con le caratteristiche promesse dal Web 3.0 (la cui stessa definizione 
ad oggi è ancora incerta, quindi non sono l'unico pazzo), si può prevedere 
che anche gli avatar saranno in grado di farne uso, se pilotati con un 
semplice script basato su OWL. Da lì poi si passa ad immaginare avatar che 
vivono di vita propria mentre noi siamo offline, però 
comandati "dall'intelligenza" che noi gli abbiamo dato attraverso gli script. 
I nostri avatar miglioreranno fino a diventare dei tamagochi tecnologicamente 
all'avanguardia (This is obviously some strange use of the word 'improve' 
which I've previously been unaware of). A quel punto l'avatar avrà bisogno di 
un sistema operativo vero e proprio per poter usare il Web 3.0 (ma mi ascolto 
mentre parlo? da quando gli avatar hanno dei bisogni?). Vabbè non stiamo a 
sottilizzare, il concetto è ovviamente molto astratto e sfuggente, ma sono 
convinto che fra qualche anno sarà una necessità. D'altra parte 15 anni fa 
l'idea di avere tutti un cellulare faceva ridere allo stesso modo.

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