[S.Li.P] verbale del Linux Day
Lucio
lucio a sulweb.org
Dom 28 Ott 2018 01:24:05 CEST
Presenti: nessuno (tranne quei pochi che c'erano). Si sottolinea con
particolare entusiasmo la presenza della guest star Enrico Agliotti,
ancorché preso dal panico come un giovane nerd brufoloso alla prima
esperienza sessuale. Ha ridefinito il concetto di "conclusione precoce".
Presiede il Linux Day il tavolino delle tisane e del cioccolato. Nessuno
ha indovinato cosa contenesse la tisana misteriosa. Comunque nessuno
avrebbe potuto indovinare, dato che credo di essermela scolata tutta io.
Discorso analogo per il cioccolato misterioso.
Io apro il LD con un breve talk su come farsi fregare durante l'acquisto
di un PC. Dopo le prime sedici ore di sermone i quattro gatti che
c'erano fuggono impauriti. Probabilmente si daranno alla macchia e non
ne vorranno mai più saperne di informatica.
A seguire Enrico parla, alla sala vuota, della storia dell'informatica
italiana. O forse delle valvole dell'ampli della chitarra. O forse in
fondo le due cose coincidono. Comunque proietta la foto di Adriano
Olivetti e subito dopo quella di mio zio. Non ho ancora capito come mai
si conoscessero.
Parallelamente nella saletta del CoderDojo Andrea Primiani contempla i
possibili significati della parola "solitudine". Abbiamo così il
risultato dell'esperimento di Alessandra e Gianluca circa il significato
della parola "spam" (vedi verbale riunione del 18/10). Mandare articoli
alla Gazzetta del profeta non serve ad una beata fava, ma è stato bello
provarci.
Con un impercettibile ritardo di due ore sulla tabella di marcia i soci
fanno un rapido punto della situazione per capire come recuperare. Si
delibera che è ora di pranzo.
Arrivano i ventiquattro tranci di pizza prenotati, che si uniscono alle
tre torte dolci, due torte salate, un tempura di verdure e gamberetti,
una pinta di vino e sa solo Dionisio quanta altra roba. I nove presenti
fanno un rapido spuntino e divorano quasi tutto.
Passate le canoniche due ore attorno al tavolo, sproloquiando di
tecniche di comunicazione, di politica e di altri argomenti egualmente
sconosciuti ai commensali, ci si accorge che nella sala pochi impavidi
visitatori si stiano chiedendo se il Linux Day sia veramente lì. Si
delibera che è ora del ruttino.
Davide mostra come spostare un telescopio usando solo software libero,
per poter fotografare il cielo con una macchina fotografica che per
funzionare deve prima essere portata a meno 40 gradi centigradi.
Qualcuno sospetta che foto analoghe, probabilmente migliori, siano già
disponibili su internet, ma di fronte alla necessità di spendere
migliaia di euro per farsele con il PC, tutti concordano che quella sia
necessariamente la soluzione corretta.
Parallelamente la sala per le installazioni è affollata come la spiaggia
di Rimini in una notte di gennaio. Io, Alessandro ed Alessandra ci
accingiamo a fare complessi conti per stilare il bilancio della
giornata. Deliberiamo che è colpa della pioggia.
Alessandro va dunque a sostituire Davide al proiettore, che ormai, oltre
a vedere le stelle, le produce pure. Alessandro presenta OpenCL. Mi
spiace non averlo seguito, ma, nel frattempo, Valentino (il
quattordicenne liceale) mi fa giustamente notare come l'associazione
potrebbe avere più senso se ogni tanto organizzasse un corso Python o
cose simili. Io deduco che Valentino deve aver studiato lo statuto di
SLiP a memoria prima di passare da noi. Fingo dunque di conoscere Python
e lo incastro nell'associazione, offrendogli un anno di iscrizione come
socio onorario e convincendolo a tenere lui la prima lezione di tale
corso Python. Lui pensa ancora che SLiP gli abbia fatto un favore.
Giorgio, che quasi pensava di potersi defilare senza tenere il suo talk,
viene bloccato da un curioso che giustamente chiede quando si parlerà di
come fare le app. Si siede dunque al proiettastelle e fa il suo dovere,
probabilmente millantando conoscenze non ha, ma in fondo c'è sempre
qualcuno al mondo che ne sa meno di te.
Durante tutta la giornata nella sala Arduino, oltre a vari led più o
meno sincronizzati con improbabili coincidenze astrali, la stampante 3D
stava stampando un'altra stampante 3D. In pratica è l'inizio della fine,
come in Terminator: le macchine stanno imparando a riprodursi da sole.
Tranquilli, probabilmente produrranno anche ciambelle.
Conclusione: questo verbale non fa ridere come quello della riunione del
18/10, ma si sa, il numero 2 di un film venuto bene non è mai
all'altezza del primo. E comunque ancora non si sa che fine abbiano
fatto Enrico Giuliano e Loredana Lo Conte...
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